Gattuso: “Pensavo ci volesse meno tempo per eliminare la paura. Derby? Loro favoriti, ma noi dobbiamo svoltare”

Niente conferenza stampa della viglia: il tecnico del Milan, Gennaro Gattuso, ha affidato l’analisi del match di domani contro l’Inter in Coppa Italia ad un’intervista al canale tematico rossonero Milan TV: “Sarà una partita molto difficile. Le chiavi sono sugli esterni, Perisic e Candreva sono da bloccare in fase di ripartenza e transizione, mentre Icardi non serve che lo presenti io. Abbiamo provato a prepararla nel modo giusto per vincerla. Il nostro periodo non è esaltante però non tutto quello visto con l’Atalanta è da buttare via. Voglio vedere buttarla dentro, migliorando e dando continuità agli ottimi avvii di gara fatti finora. Poi però dobbiamo durare più di venticinque minuti, anche tenendo botta dopo un episodio sfavorevole. Per noi sarà come giocare la finale del Mondiale: nessuno poteva pensare a così tante difficoltà, ma questo derby può cambiarci la stagione a livello mentale e di risultati. Suso? Quando manca si sente, ma è anche vero che a Verona ha un po’ sbagliato mira. Per noi è cruciale, ci dà superiorità numerica e salta l’uomo. Speriamo che domani possa migliorare i suoi numeri nel derby. La pressione psicologica si tocca con mano, si vede appena sbagliamo o subiamo qualcosa. Dobbiamo resettare tutto in una gara importante, è fondamentale fornire ai nostri tifosi una sensazione necessaria. Abbiamo il dovere di restituire qualcosa ai tifosi che sono sempre con noi. Fino ad un mese fa, non avevamo mai subito gol da calci piazzati: per me è la prima volta che faccio marcare a uomo ma non ho voluto cambiare i concetti che c’erano. A loro dà più sicurezza così, ma quando c’è un po’ di paura magari si riflette un secondo di troppo e fai l’errore: sbagli un blocco, metti un uomo in più, cali l’attenzione per un secondo. Icardi? La parola marcatura a uomo non esiste perché vogliamo tenere di reparto. Non ci sarà nessuna copertura a uomo. Ripresi dopo le feste? Sin da quando ho iniziato ad allenare questa squadra sapevo c’erano delle difficoltà ma pensavo che ci volesse meno tempo per riuscire a mettere da parte la paura e i pensieri negativi. E’ un concetto che potevo far meglio, la squadra non è da buttar via ma in questo momento paghiamo ogni errore a caro prezzo, per ora non basta dobbiamo lavorare ancora di più. Siamo un po’ più brillanti rispetto a prima, ma dobbiamo migliorare perchè la testa e le gambe vanno di pari passo. Il derby è una partita a sè, il bel gioco non serve a nulla. Ci vuole grandissima voglia e senso di appartenenza, ognuno di noi deve metterci qualcosa in più altrimenti la vittoria non arriva. I tifosi la sentono molto e non dobbiamo giocarla anche per loro che sono molto delusi. Loro hanno perso le prime partite a metà dicembre, la loro classifica è importantè: ci arrivano meglio loro, ma noi abbiamo il dovere di non sbagliare”.

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