Nuovo metodo e nuova mentalità: la svolta è Ringhio

Rino Gattuso ha una missione ben precisa: salvare il suo Milan. Un’altra stagione senza Champions League comprometterebbe di certo i piani societari del Diavolo, intenzionato a partecipare alla competizione più prestigiosa d’Europa da cui è assente dal lontano 2014. Un lavoro che era iniziato con la gestione Montella, andato a rotoli nel corso di questa stagione, ricca di tanto entusiasmo e voglia all’inizio ma piena di incertezze e dubbi dopo solo poche giornate. Gattuso ha segnato la svolta e il Milan, dopo qualche affanno, sta cominciando a reagire, portando a casa risultati di importanza vitale. A partire dal derby di Coppa Italia.

Il tecnico calabrese ha preso in mano la sua squadra migliorandone gli allenamenti e variando anche il metodo di lavoro al fine di incrementare la prestanza fisica, indispensabile nel calcio di oggi per ottenere la miglior costanza possibile di risultati. Dal pareggio con il Benevento e il tracollo col Verona, sembra passato molto più di un mese e mezzo: la vittoria con il Crotone, in questo senso, ha segnato di certo un altro punto di partenza, punto da cui il Milan dovrà unire gestione del gioco e anche grinta, quella che rendeva grande lo stesso Ringhio sul terreno di gioco.

Una successione di partite da conquistare partendo da Cagliari e continuando per le sfide contro Lazio (prima campionato e poi coppa), Udinese e Spal. Dei passi fondamentali anche per ricominciare al meglio il cammino in Europa League, obiettivo dichiarato di stagione. Una striscia di risultati positivi che deve ripartire da trascinatori di carattere come Bonucci e Bonaventura. A loro va aggiunto il grande apporto che Patrick Cutrone sta offrendo alla squadra e la qualità indiscussa di Suso, al netto di voci di mercato e rassicurazioni di rito. Un Milan, dunque, che è padrone del suo stesso destino. Come Gattuso del resto, appeso ad un filo sottile legato alla stagione in corso, quella in cui non si deve più fallire.

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