Show a San Siro: Calabria da urlo, Hakan inventa. 3 temi positivi che ci lascia Milan-Lazio

Questa volta, forse, la strada è quella giusta. Il primo round di Milan-Lazio è rossonero: 2-1, tanti applausi e tutti a casa, felici e contenti (finalmente). Con i tre punti di ieri il Diavolo diventa ufficialmente squadra e ferma una Lazio tutt’altro che modesta. Niente male. I numeri confermano una crescita evidente già sul campo: altri due gol, terza vittoria consecutiva, ultima sconfitta che risale a più di un mese fa. Milan-Lazio ha offerto parecchi spunti, quasi unicamente positivi. Eccone tre.

1) CALABRIA-SHOW

Il man of the match non può che essere lui. Il cross per Bonaventura fa brillare gli occhi: teso, preciso e decisivo. La fase difensiva è essenzialmente perfetta. Questo Calabria ricorda parecchio quello degli esordi, ma così tarantolato non l’avevamo mai visto. Ciò che stupisce è la capacità di abbinare una fase offensiva assai dispendiosa ad una precisione difensiva disarmante. Adesso gli tocca aggiungere continuità. Perché Conti sta per rientrare e Rodriguez è un punto fermo. Ma Davide c’è e, attenzione, si sta (ri)prendendo il suo Milan.

2) HAKAN & JACK: HIGH QUALITY

Signori, abbiamo una nuova certezza: la corsia mancina. Si perché l’affiatamento fra Suso e Kessie lo conoscevamo già. Quello fra Calhanoglu e Bonaventura, invece, l’avevamo solo intuito. E ieri, finalmente, si è palesato ai cinquanta mila di San Siro. Jack e Hakan sulla stessa corsia non si pestano più i piedi. Anzi, diventano funzionali l’uno per l’altro. E in coppia forniscono alla porzione mancina dello scacchiere rossonero un bagaglio enorme di qualità, prima esclusivamente relegata ai piedi fiabeschi dello spagnolo con l’otto. La novità vera è il ritorno in auge del turco (che già aveva dato segnali di risveglio), ma l’uomo decisivo resta Jack, ancora una volta in buca.

3) IDENTITA’ TROVATA

Questa squadra ha finalmente un gioco. Il primo tempo di ieri ne è l’inconfutabile prova. Da tanto non si vedeva il Milan dominare così, tenendo in mano la partita e dando l’impressione di poter incidere. Le mezzali hanno i tempi d’inserimento, i due centrali sono palesemente più sicuri, il centravanti lavora al servizio degli altri. Non è tutto rose e fiori, ma iniziamo a vedere la luce. Il secondo tempo, invece, ha mostrato l’altra faccia del Diavolo. Quella capace di soffrire, ripartire e giocare d’intelligenza. Testa a mercoledì, avanti così: Milan-Lazio, secondo round.

 

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