SM/ Rifinanziamento, settlement agreement, mercato, stadio, sponsor: da Razgrad “passa” il futuro del Diavolo

Rifinanziamento, settlement agreement, mercato, rinnovi, sponsor tecnico e questione stadio: sono alcuni dei temi appresi da Spaziomilan nella fruttifera trasferta bulgara di Europa League, che ha visto il Milan ipotecare il passaggio agli ottavi di finale imponendosi per 3-0 sul Ludogorets. Si entra nella fase più delicata della stagione, alcuni appuntamenti incombono e attendono la società rossonera, che in questi ultimi giorni ha dato però segnali rassicuranti.

SULLA SITUAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA
Da quanto si apprende, la dirigenza rossonera – al contrario di come hanno fatto e fanno regolarmente altre società italiane, come Inter e Roma ad esempio – non ha come obiettivo quello di costruire una società c.d. sana, che accumuli dividendi per poi ridistribuirli agli azionisti; bensì ha l’intenzione di farli rimanere all’interno della società e dunque di proprietà del Milan.
Dal punto di vista dei ricavi stagionali – tra le altre cose – l’obiettivo finanziario, dal punto di vista dei ricavi, fissato ad inizio anno è superiore di almeno 5 milioni rispetto a quello preventivato. Unica nota negativa – o meglio, meno positiva- riguarda Milan China, che per il momento ha fatturato solo 1,5 milioni di euro. Al momento il progetto è in fase di sviluppo: lo sponsor finalmente c’è, così come l’amministratore delegato, il responsabile della comunicazione e uno staff di almeno sette persone; manca solo il direttore commerciale, che Fassone starebbe selezionando.

SUL RIFINANZIAMENTO 
Metà maggio sarà il periodo cruciale per il rifinanziamento. Fassone – per quello che riguarda la parte superiore del debito – avrebbe conferito il mandato unicamente alla banca di investimento Merrill Lynch, che sta lavorando per trovare fondi che possano permettere al Milan di ripagare con interessi inferiori quanto anticipato la scorsa estate dal fondo americano Elliott. Anzi, potrebbe ottenere anche una cifra superiore per permettere alla società di via Aldo Rossi una maggiore disponibilità economica, con una scadenza quinquennale per quello che riguarda la restituzione del credito.
Nel corso degli scorsi mesi si è vociferato a lungo circa la possibilità di un’acquisizione di diritto da parte di Elliott nel caso in cui il club rossonero non riesca nel breve a ripagare il debito. Ma lo scenario – nel caso – sarebbe assolutamente diverso, perché Mister Li per rispettare l’obbligo contrattuale con gli statunitensi potrebbe seguire due strade: cedere il Milan o metterlo all’asta per ottenere liquidità. Ma l’intenzione del Presidente – nonostante il valore del club sia aumentato di circa 150 milioni di euro rispetto allo scorso anno, grazie al risanamento del debito maturato durante la presidenza Berlusconi e l’incremento tecnico della rosa – è completamente diversa, in quanto lo stesso imprenditore cinese pare essere intenzionato a rimanere proprietario della società milanista ancora per molto tempo e nel medio termine quotarla addirittura in borsa.

SUL SETTLEMENT AGREEMENT
Da quanto appreso, maggio dovrebbe essere il mese in cui saranno concretamente recuperati i fondi necessari per restituire il debito a Elliott, ma ovviamente accordi e firme si concretizzeranno già ad aprile, se non prima. A marzo la Uefa attenderà il Milan per discutere dell’ormai inevitabile Settlement Agreement e la prossimità a tali patti con Merrill Lynch potrebbe tranquillizzare e ammorbidire le pretese della Commissione, che rispetto a qualche anno fa pare essere molto più rigida e intransigente.
L’esempio più recente è quello dell’Inter, di cui ai tempi proprio Fassone era amministratore delegato: ai nerazzurri furono inflitte delle sanzioni economiche e sportive, tra le quali la riduzione del numero di giocatori inseribili nelle liste delle competizioni europee, il limite nel tetto dei salari e l’impossibilità di schierare in ambito internazionale giocatori acquistati per un valore superiore rispetto a quelli ceduti nella medesima finestra di mercato. Solo previsioni, perché non è certo che il Milan subisca lo stesso trattamento. Anzi, le impressioni sono piuttosto positive.

SUL MERCATO
Da quanto appreso, il nuovo budget destinato al mercato sarà senz’altro ridotto rispetto a quanto preventivato ad inizio stagione, ma ciò non precluderà alcune operazioni mirate per puntellare una rosa già migliorata la scorsa estate. Inoltre pare non sia necessaria una cessione illustre: dunque chi teme la possibile partenza di un pezzo pregiato rossonero – Donnarumma o Suso, per fare due nomi – può stare relativamente tranquillo.
La dirigenza milanista – nonostante le critiche – ritiene di aver operato intelligentemente sul mercato, ma non solo in entrata. Il lavoro più importante e prolifico – passato però sottotraccia – è quello relativo ai rinnovi di contratto che riguardano non a caso i più giovani talenti presenti in casa Milan: Donnarumma, Suso, Calabria, Plizzari e Cutrone. Giocatori che tra pochi mesi avrebbero avuto un valore di mercato pari a zero e che a questo punto invece costituiscono un patrimonio importante della società.
In particolare il DS Mirabelli è soddisfatto per come è stata gestita la questione relativa al portiere classe 1999, il quale – con un contratto in scadenza il prossimo giugno – ha rischiato di partire già la scorsa estate per cifre irrisorie. Da quanto trapela però all’interno del suo contratto non sarebbe stata inserita alcuna clausola rescissoria.

SULLO STADIO
Così come si è detto nelle scorse settimane, sono in corso sistematici incontri tra i rappresentanti del Milan, dell’Inter e del Comune di Milano. L’intenzione del club rossonero – al momento – è quella di vagliare tutte le possibilità e decidere in tutta calma quella che può rivelarsi la più conveniente. Possibilità che non riguardano solo l’eventualità di costruire un nuovo impianto di proprietà, ma anche quella di collaborare con piena disponibilità insieme ai nerazzurri per rimodernare San Siro e adeguarlo agli standard internazionali. Dunque al momento non esiste una posizione rigida, la società di via Aldo Rossi sta temporeggiando in attesa di capire quale sia la proposta dei cugini. Le condizioni per un’eventuale sinergia tra i due club sono due: che entrambe condividano la stessa visione e lo stesso progetto, ma soprattutto che il Comune decida di venire incontro alle due squadre, eliminando o limitando le pretese ai due investitori.
Ciò che è sicuro è che invece la Club House di Milanello verrà ristrutturata in estate, senza però subire uno stravolgimento dal punto di vista del design.

SULLO SPONSOR TECNICO
E’ ormai ufficiale l’accordo con il nuovo sponsor tecnico del Milan, che per cinque anni dunque sarà Puma. Non potrà essere nel breve un contratto migliorativo dal punto di vista economico rispetto a quello stipulato nell’ultimo lustro con Adidas al momento – considerato il gap di quasi 5 milioni all’anno – ma potrà diventare più prolifico in caso di raggiungimento di importanti obiettivi in ambito sportivo, che possono portare ad un fatturato maggiore anche attraverso la vendita delle magliette.

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