André Silva è un mistero, ma diamogli ancora tempo

Federica Barbi è laureata in Lettere Moderne e Giornalista Pubblicista dal 2012. Collabora con SpazioMilan.it quasi dalla sua nascita, esattamente dall’aprile del 2012. Segue il Milan dalla lontana Torre Annunziata, in provincia di Napoli, ma quando può corre a rifugiarsi a San Siro, per seguire da vicino le vicende rossonere. Attualmente collabora anche con Vesuvio Live e Betclic. 

André Silva ha l’inconsistenza di un fantasma e al contempo il protagonismo di chi sta sempre sulla bocca di tutti. In questi giorni non si parla che di lui, purtroppo soprattutto in negativo. Come succede sempre in questi casi, il portoghese ha creato due fazioni opposte: da un lato gli avvocati difensori, dall’altro l’accusa impietosa.

Chi ha ragione? Forse nessuno, o forse entrambi. Perché se è vero che i giovani vanno aspettati, che nella sua storia in rossonero hanno avuto un gran peso le scelte di Montella prima e di Gattuso poi, è anche innegabile che la sua inefficacia sotto porta sia sconcertante.

La domanda dei milanisti rimande insoluta: dov’è finito il capocannoniere nelle qualificazioni ai Mondiali del Portogallo di un certo Cristiano Ronaldo? Sulla tabella dei costi i 38 milioni di euro spesi per lui sono sottolineati con il rosso cocente della delusione, e alla fine un grande punto interrogativo: saranno prima o poi ripagati dal campo?

Dopo un investimento del genere, comunque, è giusto attendere un’altra stagione prima di decretare sentenze. Il tribunale non può condannare né assolvere: forse è paradossale ma André Silva ha bisogno di altro tempo, ha 22 anni e anche qualche attenuante: diamoglielo.

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