Il Diavolo fa le pentole e pure i coperchi

Nella notte romana, il Rugantino viene sostituito dalla bella Madonnina. Sul cupolone viene issata bandiera rossonera e questo Milan è proprio “un gran Milàn”.
Il 2-0 all’Olimpico firmato dalla linea verde Cutrone-Calabria, lo certifica a maggior ragione per due motivi: nel primo tempo, la squadra di Gattuso ha saputo resistere agli attacchi e al predominio del palleggio dei giallorossi, seppur non sdoganato da limpide occasioni da rete. Il Milan ha lasciato qualche varco di troppo a metà campo, ma ha saputo restare compatto mostrando ancora una volta che tutti i cambiamenti in positivo arrivano dalla difesa. Sono 5 le partite consecutive senza prendere gol, un Romagnoli straordinario sempre più in crescita (chissà quanti rimpianti dalle parti di Trigoria) e un Calabria indemoniato, hanno guidato senza sbavature la retroguardia permettendo al Milan di pensare alla stoccata vincente. Che arriva nella ripresa, ed ecco il secondo motivo di giubilo: non sarà stata accademia, ma quasi. Il secondo tempo ha regalato un Milan pimpante, capace di uscire dal guscio e giocare in velocità palla a terra, il tutto grazie alla marcatura di Cutrone dopo pochi minuti che per la Roma è stata come una puntura letale che mano a mano l’ha immobilizzata. Con un Kessie totale, che, spolmonato e tutto preso a tappare anche le falle di Biglia Bonaventura, entra pure nella seconda rete imperando al limite dell’area dando il via alla bella azione che porta al raddoppio. Un tris di partite, Sampdoria, Roma e derby, in cui pensare a 9 punti era a dir poco azzardato. Sono già sei, e domenica c’è il derby. Poche illusioni però: i punti di distacco da Spalletti sono ancora 7, e la sfida di San Siro del 4 marzo sarà tutt’altro che una passeggiata seppur la zona Champions League sia ancora ampiamente alla portata. Venite senza paura, vi daremo la mano, recita la canzone popolare milanese. È un subdolo invito: questa volta, al contrario della partita dello scorso novembre, un po’ di paura del Diavolo i nerazzurri dovranno averla.

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