Milan Ladies: Alessandra Pizzola, un sogno chiamato calcio

A volte si nasce con un dono, altre con un sogno. Per Alessandra Pizzola il dono è stato l’acqua con ottime prestazioni in campo agonistico, ma il sogno era un campo da calcio e degli scarpini ai piedi per aggredire il terreno. Alla fine ha vinto il cuore e la carriera da calciatrice di Alessandra è decollata portandola, dopo diversi passaggi, al Football Milan Ladies. In campo dal primo minuto nel match vinto dalle rossonere contro il Padova, la giovane ala con il numero 26 ha letteralmente volato trascinando le compagne alla vittoria. Alla “woman of the match” abbiamo fatto 5 domande per conoscerla meglio e in esclusiva per SpazioMilan.it Alessandra Pizzola ci ha svelato i suoi inizi sul campo, gli obiettivi di stagione e un curioso retroscena.

Credits: Ufficio Stampa Football Milan Ladies

Domenica doppietta, assist e vittoria. Si può dire che è stata una partita perfetta?
“Si può dire che se tutte le domeniche fosse così… sarebbe perfetto. Sicuramente domenica è stata la testimonianza di una prestazione ottima sia personalmente che di squadra”.

Quali sono le tue speranze per questa stagione, personali e di squadra?
“Non ho particolari speranze, li chiamerei più obiettivi, alcuni dei quali già raggiunti ovvero fare parte di un gruppo bellissimo dove si coltivano amicizie tutti i giorni e poi ovviamente vincere il campionato sarebbe una soddisfazione non da poco, ma anche arrivare nella top 3 sarebbe il top! Personalmente sto crescendo tanto sia atleticamente che come persona quindi non posso chiedere di più”.

Dopo un periodo con l’Inter questa estate sei passata al Milan, come hai trovato il nuovo ambiente?
“Così come all’Inter posso dire che anche il Milan è sinonimo di casa e per me questo elemento è estremamente importante siccome sono a 100 km di distanza da casa mia. Sono soddisfatta dello staff tecnico e le ragazze non posso fare altro che portarle su un piatto d’argento perché sono e siamo il fuoco che tiene vivo tutto”.

Come hai iniziato a giocare? Ho letto che all’inizio i tuoi non erano molto convinti

“Ho nuotato a livello agonistico per 10/11 anni ma ho sempre voluto giocare a calcio. Non mi è mai stato dato il via libera e alla fine a 15 anni mi sono imposta e ho iniziato con il calcetto a 5 per due anni. Mi dicevano che ero sprecata e dovevo andare a giocare a 11 e quindi ho iniziato con 1 anno e mezzo a Noceto, poi nel Parma Calcio, Inter e quest’anno Milan. Ovviamente i miei sono i miei primi fan, vengono a vedere le partite, sono super tifosi soprattutto mia mamma (detta “mister”) e ciò è sorprendente dato che è sempre stata lei a tarparmi le ali”.

I festeggiamenti post partita sono stati un successo sui social, ci sveli chi ha avuto l’idea?

“I festeggiamenti sono stati l’apice della felicità. Ne parlavamo già venerdì in spogliatoio io e una mia compagna e poi abbia messo in atto il tutto!”.

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