Questo Milan supera un esame dietro l’altro con determinazione, cuore e grinta

Prova dopo prova. Partita dopo partita. Questo Milan supera un esame dietro l’altro. E lo fa con la determinazione, il cuore e la grinta che è sempre stata il marchio di fabbrica del suo attuale condottiero Rino Gattuso. La squadra non perde una partita dallo scorso 23 dicembre quando l’Atalanta servì un panettone indigesto alla truppa rossonera. Poi il derby di Cutrone e una seria positiva che è passata da match delicati, in casa come in trasferta. La vittoria di Roma è lì a certificare che oggi il Milan è probabilmente la squadra più in forma della Serie A. Ma gli esami non finiscono mai. E ora c’è il filotto Lazio (semifinale di Coppa Italia), Inter (scontro diretto per accarezzare le ultime residue speranze Champions) e Arsenal (andata degli ottavi di Europa League). Roba per cuori forti, ma è anche vero che per tornare grande una squadra deve passare attraverso snodi così tosti.

Non gongolano solo i tifosi e Gattuso. Gongola anche la dirigenza che tra Donnarumma, Calabria e Cutrone sa di avere tra le mani un tesoretto invidiabile, tutto italiano. Nessuna squadra della nostra Serie A può vantare in rosa tre prodotti della propria cantera di un valore già così elevato, da far gola a mezza Europa. Non è di certo tempo di mercato e di conti, ma dalle parti di Casa Milan sanno bene che la merce di scambio per generare plusvalenze, qualora ce ne fosse bisogno, è di grande qualità.

La sensazione è che la maggior parte dei tifosi guardi all’impegno di mercoledì contro la Lazio con particolare attenzione rispetto agli altri. La concreta possibilitá di giocarsi a maggio un trofeo è suggestiva e sicuramente più alla portata di una corsa al quarto posto oggettivamente difficile così come di un doppio confronto con l’Arsenal, ricco di incognite. All’Olimpico, domani sera, potrebbe bastare l’atteggiamento visto contro la Roma: servirà segnare e basterà un pareggio con gol per approdare in finale. Mica facile contro la truppa di Simone Inzaghi. Ma rispetto alla partita persa malamente in campionato, lo scorso settembre, questo è proprio un altro Milan. Ma proprio un altro.

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