Milan, Kalinic-Cutrone: la staffetta che può valere la stagione

Gli esami non finiscono mai per questo Milan in costante e progressiva crescita. Dopo aver infatti superato il doppio ostacolo Lazio, la Sampdoria e la Roma, i rossoneri si apprestano ad affrontare un ulteriore esame impgnativo, anche sul fronte europeo, l’Arsenal di Arsene Wenger.

La crescita globale della squadra è stata possibile anche grazie al tanto auspicato, già da quest’estate, battesimo dell’undici titolare. In ogni reparto la distinzione tra titolare e panchinaro è abbastanza definita.
Mister Gattuso in più occasioni – a ragion veduta, visti i risultati raccolti – si è mostrato poco avvezzo al turnover. L’unico reparto, o per meglio dire ruolo, ove il ballottaggio resta spesso più o meno aperto, è quello del centravanti.

In tutto ció il grande merito va dato a quel giovane, proveniente dalla Primavera, che già dal precampionato ha iniziato a farsi conoscere – non solo dai tifosi rossoneri – ed a scalare, fino a sovvertirle, le gerarchie dell’attacco rossonero: Patrick Cutrone.

L’antagonista, ovvero Nikola Kalinic, arrivato a fine mercato un pò come piano b – vista l’impossibilità di arrivare a prime punte di maggior spessore – un pò chioccia – per permettere la crescita e l’adattamento oltre che di Patrick anche dell’altro giovane attaccante, il neo arrivato André Silva – consci del fatto che in carriera non avesse mai dimostrato di avere le stimmate del bomber, al contrario ha disatteso le aspettative.

Con André Silva ormai ai margini della titolarità sono loro i due attaccanti che di partita in partita si contendono la possibilità di scendere il campo dal 1′ e che quasi sempre si avvicendano in corso d’opera. Il primo, uomo d’area ma al tempo stesso molto mobile, affamato, sa trovarsi sempre al posto giusto al momento giusto, possiede in poche parole il killer instict del grande attaccante che senza dubbio, avendo il tempo dalla sua parte, in prospettiva futura può solo crescere e migliorarsi. Il secondo, attaccante fatto e finito, coi suoi difetti ma anche coi suoi pregi, è un attaccante di peso che non disdegna di giocare per la squadra, ma che sta attraversando una lunghissima crisi sotto porta.

In questo momento cruciale per le sorti della stagione rossonera, due prime punte con caratteristiche diverse possono tornare utili, lasciando a Gattuso diverse soluzioni tattiche nell’impostazione delle partite. Cutrone come subentrante rappresenta la possibilità di dare una sterzata alla gara, la variabile impazzita, come in occasione del derby di Coppa Italia. Kalinic invece, anch’esso da subentrante, rappresenta la possibilità di gestire il risultato, tenendo palla e permettendo alla squadra di alzarsi, in partite come nella recente semifinale di Coppa Italia all’Olimpico – stendendo un velo pietoso sul clamoroso errore davanti a Strakosha – non facendosi così schiacciare da un avversario arrembante ed alla ricerca del recupero del risultato.

Discriminante importante nelle prossime scelte dell’allenatore rossonero potrebbe essere rappresentata dall’esperienza in certi palcoscenici europei. Da questo punto di vista, Nikola – finalista d’Europa League ai tempi del Dnipro – può offrire maggiori garanzie rispetto al giovane Patrick.

L’ordine lo sceglierà il Mister, ma la staffetta che dovrà portare il testimone Milan da qui a fine stagione a tagliare i migliori traguardi possibili è questa.

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