Di Biagio chiama Cutrone: Patrick, sei da Nazionale?

Patrick Cutrone, ormai leader del nuovo Milan che verrà, si è ritagliato il suo spazio di competenza negli ultimi 15 metri di campo, scavalcando la gerarchia degli attaccanti valutati 70 milioni soltanto questa estate. Titolare fisso nell’arrembante Milan di Gattuso, il giovane rossonero 98′ sembra essere caratterizzato da quella fame di goal che contraddistingue solo i grandi attaccanti, come Immobile e Icardi. Patrick, infatti, sembra proprio ricordare l’argentino nerazzurro nei movimenti e nel suo essere “rapace di area di rigore”, nel suo essere sempre puntuale nell’appuntamento con il goal. Nel suo primo anno con la pesante maglia rossonera ha già realizzato 15 goal, 3 dei quali a Inter, Lazio e Roma. Cutrone è pronto, dunque, per giocarsi il posto nell’Italia?

La nostra Italia, ormai digerita la mancata qualificazione ai mondiali, si ritrova a dover rimescolare il mazzo di carte, e a pescare giovani promesse che possano far rivivere emozioni ormai remote. La speranza di rivedere una nazionale grintosa (magari simile a quella vista nell’europeo 2016 guidata da Antonio Conte) e di qualità, peculiarità che sembra essere un continuo tassello mancante alla nostra Nazionale. Basti pensare che nell’Italia del presente viene considerata imprescindibile la presenza di Belotti, un buon giocatore non ancora in grado di fare la differenza nei big match. Cutrone, trovandosi in questo momento storico, deve sfruttare al meglio l’occasione offertagli dal c.t. Di Biagio. Patrick ha la fortuna, e il merito, di essere la punta titolare di una grande squadra come il Milan, abituata alle gare di spessore per il perseguimento di successi nel corso della stagione.

Quindi, Cutrone è da Italia o ancora no? La convocazione è sì un gran merito, ma anche la concorrenza odierna non sembra essere tra le più competitive. I vari Belotti, Immobile, Gabbiadini pur essendo bravi giocatori non sono insuperabili nella gerarchia dei c.t. La strada per Patrick è ancora lunga e tortuosa, ma in questo (quasi) vuoto generale del nostro Paese sembra poter essere il momento più adatto per esaltarsi indossando la maglia della Nazionale.

 

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