La stracittadina più lunga di sempre, tra ripicche e lotta Champions

Era il 2011, il 2 aprile. Il Milan e l’Inter si affrontano per un derby importantissimo, un derby che avrebbe deciso una stagione intera. Dopo una lunga rincorsa e qualche passo falso del Milan capolista durante il mese di Marzo, i nerazzurri allenati dall’ex Leonardo, si presentano alla stracittadina con soli due punti di svantaggio e quindi con la possibilità di completare definitivamente l’operazione rimonta e scavalcare in classifica i cugini. La squadra allora allenata da Allegri, però, disputò una grandissima partita e annientò l’Inter Campione d’Italia e d’Europa in carica, battendola per 3-0 e rispedendola a meno cinque punti di distacco in classifica. Fu il passo decisivo verso la conquista del diciottesimo e ultimo scudetto e lo scontro diretto legittimò la superiorità del Diavolo in quella stagione. Dopo qualche mese, ad agosto, un altro importante derby assegnò la Supercoppa Italiana ai rossoneri, ma quello del 2 aprile 2011 resta il derby più importante degli ultimi anni.

Dopo sette anni riecco un derby fondamentale per entrambe le compagini in ottica classifica e obiettivi stagionali. Non ci sarà di certo come all’epoca lo scudetto in palio, ma quella che si giocherà il prossimo 4 aprile sarà certamente una stracittadina di un’importanza capitale e che può indirizzare un’intera stagione. In palio c’è il quarto posto, ultimo utile per accedere alla fondamentale quanto bellissima Champions League del prossimo anno. Il Milan, purtroppo, ci arriva dopo la gara del 31 marzo contro la Juventus e, visto che i cugini nerazzurri giocheranno nella stessa giornata una sfida casalinga, almeno sulla carta agevole, contro il Verona, c’è la concreta possibilità che i punti di distacco tra le due compagini saranno più dei cinque attuali. Questo obbliga la squadra di Gattuso a vincere a tutti i costi per dare un senso al resto della stagione in ottica Campionato e ad approcciarsi al derby in una posizione di svantaggio rispetto ai cugini nerazzurri. Questa squadra e questo allenatore, però, ci hanno abituato a rendere possibile l’impensabile e il fatto stesso di giocarci un derby in queste condizioni, dopo il -18 di inizio dicembre nei confronti dell’Inter, è già un mezzo miracolo sportivo.

Oltre all’importanza capitale di questo derby, però, c’è un’altra stracittadina che si sta giocando al di fuori del rettangolo di gioco e che ha poco a che fare con il calcio giocato. Il match tra Milan ed Inter, come tutti sapete, si sarebbe dovuto giocare il 4 marzo, il giorno della tragica morte di Davide Astori. Proprio quell’inaspettato e drammatico evento, però, ha fatto slittare la stracittadina praticamente di un mese ed in mezzo si è scatenata la polemica sulla data del rinvio. Inizialmente, con il Milan impiegato in Europa League, era impossibile prendere una decisione su quando recuperare il match. Dopo l’eliminazione dei rossoneri per mano dell’Arsenal, però, l’ad milanista Marco Fassone ha chiesto all’Inter la disponibilità a giocare il derby in un giorno festivo (25 aprile o 1 maggio) per permettere ai tanti tifosi, che già avevano acquistato il biglietto, di poter essere presenti in massa così come sarebbe stato se si fosse giocato il 4 marzo. Sarebbe stata una vittoria per tutti. Per la gioia di vedere un San Siro stracolmo in ogni ordine di posto, per lo spettacolo che tutto il Mondo avrebbe ammirato con uno stadio tutto esaurito e in un giorno di festa, per i tifosi che non avrebbero perso la possibilità di assistere al match.

L’Inter, però, forte di un regolamento che prevede che la partita venga recuperata nella prima data possibile, non è stata disponibile a trattare sulla data e quindi il derby verrà recuperato mercoledì 4 aprile alle 18.30 in un giorno feriale ed in un orario lavorativo. Il rifiuto dell’Inter deriva anche dal voler evitare di affrontare il Milan tre giorni prima della sfida che i nerazzurri giocheranno contro la stessa Juventus, sorte che in questo caso (al contrario) invece toccherà al Milan. Un’occasione persa per offrire a tutti un degno spettacolo, lo spettacolo che merita una gara così importante e da lì si è scatenata la grana biglietti con la società rossonera che non prevede il rimborso per chi ha già acquistato il biglietto, ma il 4 aprile non potrà essere presente perché impegnato con il proprio lavoro. Polemica, ma di tutt’altro tenore, che è impazzata anche attorno al murale dedicato ai 110 anni di storia interista nel centro di Milano. Opera che è stata sciaguratamente imbrattata da qualche vandalo, forse tifoso rossonero.

Una condanna unanime è stata riservata agli autori del gesto, condanna che non può che coinvolgere anche il sottoscritto. Il tifo è un’altra cosa e certi gesti fanno parte solo della stupidità umana e della parte più becera che riguarda e coinvolge il tifo ed il calcio italiano. Ultimamente però un certo squilibrio di trattamento tra le due squadre di Milano non si può non notare. In una città che ospita due grandi squadre, entrambe dal glorioso passato (anche se una un po’ meno) non sarà mai gradevole per un milanista imbattersi in un murale, dopo che lo stesso attuale sindaco di chiara fede nerazzurra ha voluto intitolare una piazza all’ex allenatore nerazzurro Helenio Herrera. Tutto questo senza mai dimenticare che ogni rossonero che va allo stadio “Giuseppe Meazza” grande ex di entrambe ma soprattutto dell’Inter, è costretto a percorrere un altro piazzale dedicato ed intitolato ad un interista, il piazzale Angelo Moratti, papà di Massimo e storico presidente nerazzurro.

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