Elliott-Italia, non c’è solo il Milan in ballo

“Il Milan non ha i soldi, pagheranno le conseguenze a un certo punto. I cinesi sono in debito, il club lo rileverà il fondo Elliott di Singer, che è un mio amico”. Così sentenziava lo scorso luglio il presidente della Roma, James Pallotta, in aperta polemica con la nuova proprietà del Milan. Otto mesi dopo, lo scenario va sempre più nella direzione di Paul Elliott Singer, l’imprenditore americano fondatore dell’omonimo fondo Elliot decisivo nell’acquisizione del club da Silvio Berlusconi. Ma chi è questo signore che, tra Milan e Telecom, sta facendo tanto parlare di sè in Italia nelle ultime settimane?

Mesi fa il Fatto quotidiano descriveva Singer come un personaggio “molto chiacchierato, diventato famoso anche al di fuori del mondo della finanza per aver speculato sul fallimento dell’Argentina”. Sempre secondo il quotidiano di Marco Travaglio, il default del Paese sudamericano, nel 2001, fruttò a Singer qualcosa come oltre 2 miliardi di dollari. Come ben sappiamo a Yonghong Li ha prestato 303 milioni di euro con interessi pari all’11,5% sui 180 milioni per l’acquisto della società e al 7,7% sui 123 a carico del Milan.

Speculazione o scommessa? Non sarebbe la prima avventura rischiosa per il fondo di Singer. In Italia ha tenuto in mano il 30% di Ansaldo sts, vale a dire l’asset ferroviario di Finmeccanica, ed è alla finestra sul futuro di Alitalia, il cui destino sarà decretato entro la fine di aprile. Non solo. Elliott ha iniziato a comprare azioni di Tim a inizio marzo, poi in una lettera agli azionisti ha confermato di controllare circa il 5% della società proponendo un cambio ai vertici. Aprile diventerà un mese decisivo per Elliott in Italia, tra il destino del Milan e la proposta di rimozione nel prossimo CdA di Tim del 23 aprile. Ma perché? Elliott ce l’ha con la società francese Vivendi, l’azionista di maggioranza relativa di Tim, lo stesso col quale è entrata in attrito Mediaset per il mancato acquisto della pay tv Premium. Impossibile non ricollegarsi a Silvio Berlusconi. Chissà che Paul Singer sia più amico dell’ex Cavaliere piuttosto che di James Pallotta…

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