Se Gattuso scaccia Elliott…

La sorprendente striscia positiva che il Milan di Rino Gattuso ha intrapreso ha senz’altro il merito di aver spostato il focus sul campo più che su quello che avviene nelle stanze societarie. Non è un mistero, infatti, che la primavera sarà decisiva sia per la qualificazione europea (e la finale di Coppa Italia), ma anche per le sorti del club atteso a scandente improcrastinabili con l’Uefa e col fondo statunitense Elliott.

Nei giorni scorsi è circolata la voce che il gruppo finanziario guidato da Paul Singer sarebbe pronto a supportare finanziariamente il Milan con altri 35 milioni di euro. Come? Attraverso la cassaforte di Yonghong Li, la lussemburghese Rossoneri Sport. Obiettivo: consentire al presidente cinese di onorare gli impegni presi sugli aumenti di capitale da effettuare entro giugno, pari a 30 milioni di euro. A conti fatti, il debito della Rossoneri Sport verso Elliott lieviterebbe da 180 milioni a 215 milioni di euro, cifra da aggiungere ai finanziamenti concessi al Milan (123 milioni tramite due bond quotati a Vienna). Totale: 338 milioni più interessi.

Il giro di denaro ha una doppia valenza: da una parte un Milan sorretto bene grazie a Elliott avrebbe un garante di primo piano nella trattativa con l’Uefa sul cosiddetto “settlement agreement”, dall’altra debito si aggiungerebbe a debito. E la domanda lecita è sempre la stessa: quale solidità finanziaria può garantire una società che dopo nemmeno un anno chiede ulteriori prestiti (a caro prezzo) per far fronte a tutti gli impegni presi? Ai tifosi potrà interessare relativamente, visti i risultati del campo. Ma è come se una famiglia si indebitasse con una banca per un mutuo e dopo nemmeno dodici mesi fosse di nuovo lì a bussare per chiedere altri soldi, magari perchè quella casa è “troppo” rispetto alle proprie reali possibilità. C’è un minimo da meditare…

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