Con il Sassuolo per evitare sorprese e un Pioli bis

Una settimana lunga quasi una stagione che ha, forse, definitivamente spento i possibili scenari di rimonte impossibili in ottica Champions, ma che ha portato finalmente ad una firma che potrà garantire al Milan una certa stabilità tecnica a medio lungo termine. Gennaro Ivan Gattuso, dopo mesi di chiacchiere e anticipazioni, ha ufficialmente rinnovato il contratto che lo lega ai rossoneri fino al 2021 e dalla prossima estate avrà la possibilità di lavorare con una squadra formata e plasmata da lui, impostando una preparazione atletica e inculcando fin da subito i propri dettami tattici. Non è affatto da sottovalutare il fatto che la dirigenza milanista ha voluto ufficializzare un passo così importante proprio all’indomani del pareggio scialbo contro l’Inter che, almeno al 99 %, allontana definitivamente il Milan dall’obiettivo quarto posto. Pareggio nella stracittadina che era arrivato dopo la prima sconfitta in campionato negli ultimi tre mesi e mezzo.

Obiettivo quarto posto quasi definitivamente svanito quindi e, essendo fuori anche dall’Europa League, svanisce in tutti i sensi quella che la società aveva dichiarato come minima ambizione per questa stagione. Difficile, però, non considerare il modo in cui si era evoluta la stagione e le difficoltà che il Milan aveva incontrato fino a metà dicembre quando pensare al quarto posto era semplicemente impossibile. Gattuso era stato chiamato per risollevare le sorti di una squadra con il morale sotto i tacchi, senza gioco, senza carattere e dove sembrava essere tutto sbagliato, a partire dagli acquisti estivi. Tra lo scetticismo generale, l’ex condottiero del centrocampo di ancellottiana memoria, sembrava poter essere poco più di un traghettatore verso la fine della stagione e verso una nuova guida tecnica.

Invece si sono visti tre mesi di grande Milan e i tifosi sono tornati a sognare in grande, rivedendo, finalmente, una squadra e senso di appartenenza verso questi colori. Ora, il sesto posto sembra essere blindato, almeno per ora, e c’è una finale di Coppa Italia da giocarsi contro la Juventus ad inizio maggio. Certo, quasi sicuramente, la squadra l’anno prossimo non parteciperà alla nuova Champions League rinnovata e ricchissima, ma mattone dopo mattone Gattuso sta costruendo una nuova mentalità e sta ponendo le basi per un futuro luminoso. Ed ora potrà continuare a farlo. A partire da domani sera, poi, in campionato mancano ancora otto partite in cui il Milan deve cercare di tenere alta la concentrazione per vari motivi. Arrivare al 100% ed in palla alla finale di Coppa Italia, prima di tutto, ma anche tenere a distanza Fiorentina, Atalanta e Sampdoria in una lotta al sesto posto (che assicurerebbe di tornare ai gironi di Europa League senza passare dai dispendiosi preliminari) che non è per nulla scontata. Poi, chissà, continuare a macinare punti potrebbe anche mettere pressione a quelli davanti e nel calcio non si sa mai.

Certo è che bisogna ricominciare a vincere dopo due partite senza successi, cosa che non capita da dicembre. E bisogna ricominciare a farlo già dal posticipo di domani sera contro un Sassuolo che ha saputo imporre il pareggio al Napoli e nel recupero di mercoledì al Chievo nonostante la doppia inferiorità numerica. Bisogna vincere per evitare brutte sorprese e per evitare soprattutto un Pioli bis. Resta negli occhi, infatti, il cammino dell’Inter nella scorsa stagione che partì malissimo con De Boer in panchina e poi fece una grande rimonta con Stefano Pioli. Una volta sfumata la rincorsa alla Champions, però, la squadra mollò finendo malissimo la stagione e costringendo la società ad esonerare l’attuale tecnico della Fiorentina. Il rischio potrebbe essere quello, ma già il Sassuolo ci dirà qualcosa in più.

 

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