Il Milan paga il dazio, l’attacco pure

Un nuovo ostacolo si mette in mezzo tra il Milan e la Champions League. Per il terzo turno consecutivo i rossoneri escono dal rettangolo verde senza aver raccolto il bottino pieno, dopo non essere andati oltre il pareggio contro il Sassuolo. Una gara di sostanziale dominio milanista, che tuttavia non è bastato a fornire tre punti vitali in chiave quarto posto.

La gara disputata contro i neroverdi ha sottolineato per l’ennesima volta l’attacco dai due volti del Diavolo, ancora alla ricerca di una continuità più o meno stabile. Al gol di Politano risponde Kalinic, autore della sua quinta marcatura in campionato, la prima nel 2018. Un dato che inquieta molto, soprattutto guardando al curriculum ed al prezzo del cartellino del centravanti croato, pagato profumatamente dal Milan durante la sessione di mercato estiva. L’approccio alla stagione dell’ex Fiorentina è stato tutt’altro che positivo ma adesso qualche lieve segnale di ripresa inizia a trapelare, partendo proprio da questa sfida. I problemi fisici e tattici di inizio annata sembrano svaniti, e probabilmente Ringhio si affiderà proprio a lui per le prossime sfide, guardando anche a questo importantissimo gol.

Di gol importanti ne ha siglati anche André Silva, l’erede prescelto da Cristiano Ronaldo sbarcato con il sole d’agosto a Milanello. Il giovane lusitano, come nel caso del suo compagno di reparto, ha deluso decisamente le attese, pagando a caro prezzo l’ambientamento in un nuovo campionato e soprattutto in un nuovo paese. Le reti sono arrivate, anche se con netto ritardo, ed il cammino dell’ex Porto si è leggermente semplificato, soprattutto grazie al lavoro di Ringhio, abile nel coltivare le qualità di un ragazzo con un grande futuro davanti.

Ultimo ma non per per importanza, il gioiellino di casa, l’attaccante che in molti hanno già paragonato a Super Pippo Inzaghi: Cutrone. Il giovanissimo centravanti, partito inizialmente come riserva, ha saputo far breccia nei cuori rossoneri, scaldando la piazza in modo clamoroso. Un ragazzino, che nella carta d’identità ha scritto appena 1998. Nonostante ciò, Patrick incarna a pieno le caratteristiche dell’attaccante moderno, con spirito di sacrificio e carisma da vendere. Tuttavia ancora la strada è ancora lunga, e la poca esperienza ha giocato alcuni brutti scherzi al numero sessantatrè rossonero, probabilmente non ancora pronto ad essere un titolare fisso.

Tre bomber di netta rilevanza, tre bomber accomunati da un solo obiettivo: rendere grande un Milan ancor troppo acerbo.

 

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