Il fascino minore ma la vitale importanza dell’Europa League

E’ ancora assordante il tonfo casalingo del Diavolo che ha perso a San Siro contro il Benevento e si è visto scavalcare al sesto posto dall’Atalanta. Un weekend sportivamente tragico che ha segnato anche il matematico addio alla Champions League. Tempo di ragionamenti, bilanci e pensieri su errori e cose positive. Ma è anche tempo di mettersi questa brutta pagina alle spalle perchè domenica si scende di nuovo in campo, consapevoli che ora le occasioni sono davvero terminate.

Fassone e Gattuso ieri hanno ribadito al gruppo l’importanza di arrivare almeno sesti, che significherebbe giocare solo un turno preliminare di Europa League. Ad oggi però la classifica dice settimo posto che tradotto significherebbe iniziare la preparazione a inizio luglio perchè i turni prima dei gironi sarebbero due. Con tutte le conseguenze su preparazione e mercato che questo comporta. Una tragedia, neanche ipotizzabile sarebbe arrivare ottavi, cioè fuori dalle coppe, se il Milan non dovesse far sua la Coppa Italia. Già perchè in mezzo a queste ultime sfide di Serie , il 9 maggio a Roma, andrà in scena l’ultimo atto della coppa nazionale, vero e proprio obiettivo stagionale perchè la vittoria del trofeo garantirebbe direttamente i gironi ai rossoneri, qualsiasi posizione di classifica arrivino. Il Napoli ha dimostrato che la Juve non è imbattibile ma tutti i pronostici propendono per gli uomini di Allegri.

Per questo motivo bisogna garantirsi l’accesso europeo tramite il campionato, per non doversi giocare tutto in finale. Bologna, Verona e poi due scontri diretti contro Atalanta e Fiorentina. Queste le ultime tappe di un cammino tortuoso, che ha prima depresso, poi galvanizzato e infine fatto tornare nel buio i tifosi milanisti. Economicamente l’Europa League diventa fondamentale, possibilmente partendo dai gironi, o al massimo a metà agosto. Dagli squilli di tromba estivi quando tornare in Champions sembrava una formalità, alla cruda realtà che vede una squadra stanca, spaesata e con la testa vuota. Un tracollo inaspettato che non deve terminare nel fallimento più totaleIl nome del Milan deve continuare, seppur in quella minore, a viaggiare negli stadi europei. Anche nella prossima stagione.

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