SALA STAMPA • Gattuso: “Mi tengo stretto questo punto”

Queste le parole di Rino Gattuso nella conferenza stampa al termine di Milan-Inter: “Oggi ci è andata bene, a tratti siamo stati molto fortunati. E’ un punto che ci teniamo stretto, anche se a livello tattico la squadra mi è piaciuta tantissimo. A livello qualitativo abbiamo fatto un passo indietro, ci siamo fatti trovare poco. L’Inter meritava qualcosina in più di noi”.

Sulla possibilità delle due punte: ”No, non ci ho pensato. Ho pensato al bene della squadra, poi oggi è mancato il nonno di André Silva e non me la sono sentita di metterlo in campo”.

Sulla stanchezza: “Ci sta, è fisiologico. Sta a noi mettere i ragazzi nelle condizioni di esprimersi al massimo. Quando giochi questo tipo di partite, bisogna essere bravi a ripartire. Siamo riusciti per settanta minuti a farlo con la Juve, oggi è mancata la qualità delle ripartenza. Abbiamo pensato più a difenderci che a far male”.

Sulla finale di Coppa Italia: “Siamo a quattro punti di vantaggio su chi sta dietro di noi, che sono tutte squadre in salute. Non possiamo mollare di una virgola, dobbiamo arrivare alla finale con organizzazione e convinzione. La nostra crescita non è ancora finita, ci stiamo giocando qualcosa di importante. Dopo Benevento eravamo a diciotto punti dall’Inter, ora siamo a otto. L’obiettivo è arrivare almeno al sesto-settimo posto”.

Sulla concentrazione dei giocatori: “Con le grandi squadre l’Inter non ha mai perso, non riesco a capire perchè dovremmo mollare. Come merito io la riconferma, la meritano anche i giocatori. Qua non si molla, la priorità è recuperare energie e arrivare nel miglior modo possibile a tutte le gare”.

Su Andrea Conti: “E’ venuto ieri a Milanello, da parte di tutti c’è grande dispiacere. Dobbiamo stargli vicino, è stato sfortunato e dobbiamo fargli sentire grande affetto”.

Sull’attacco: “I numeri si toccano con mano, sono indiscutibili. Per me i miei giocatori sono i migliori. Mi piacerebbe avere un bomber da 25 gol, ma magari non lo metterei io in condizione di farli. Sappiamo che gli attaccanti fanno fatica, ma devo fare mea culpa se non si esprimono al massimo”.

 

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