Armatura anti-Uefa e uno sguardo al futuro: i giorni roventi del Milan

E’ quasi estate fuori, ma dentro il clima è già rovente. Dentro al Milan, intendiamo. Questi ultimi giorni di maggio, tra la lettera mai arrivata (arriverà?) di Li e l’armatura da imbastire per contrastare l’Uefa, non sono certo di relax. Dalle parti di via Aldo Rossi si prepara il contrattacco per difendere la propria situazione finanziaria, per evitare tracolli o addirittura l’esclusione dall’Europa League.

Gli avvocati rossoneri stanno preparando la memoria difensiva da presentare alla camere giudicante. La convocazione del Milan dovrebbe avvenire a Nyon intorno al 7 giugno, mentre una settimana dopo è attesa la sentenza del massimo organo del calcio europeo.

Il Milan cercherà di auto-sostenersi puntando su garanzie che dimostrino la continuità aziendale e la sostenibilità finanziaria a prescindere da eventuali cambi di proprietà. Ma, soprattutto, su quello che ha sempre avuto: un appeal europeo particolare, che gioverebbe alla competizione stessa, anche a livello di indotto.

Nel frattempo, si fa il punto sulla stagione appena conclusa, raccogliendo il buono e analizzando quello che non è andato.

L’obiettivo minimo è stato raggiunto e, anche se in maniera discontinua, si sono viste cose positive. L’anno prossimo si partirà da un gruppo consolidato a cui, però, deve aggiungersi un top player che possa garantire un salto di qualità.

Uefa permettendo.

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