I destini incrociati di Milan e Juve

Tra otto giorni la finale di Coppa Italia tra Milan e Juventus metterà un punto importante sulla stagione dei rossoneri. Se, infatti, la squadra di Massimiliano Allegri sembra ad un passo dalla vittoria del settimo scudetto consecutivo, per gli uomini di Rino Gattuso il trofeo nazionale rappresenta molto, se non tutto. Alzare al cielo una Coppa Italia, entrare in Europa League dalla fase a gironi e cucire sul pezzo una coccarda, per una squadra che prima di Natale era sull’orlo del baratro, sarebbe “tanta roba”. Eppure le insidie sono molte. Per certi aspetti anche speculari tra Milan e Juve.

Prima della partenza per Roma, il Milan ospiterà a San Siro il Verona (sabato alle 18.00). Sulla carta, con i veneti ormai praticamente retrocessi, è il remake della sfida col Benevento. Quindi, con la finale di Coppa Italia alle porte, il rischio elevato è quello di sottovalutare l’impegno, pensando che comunque i tre punti da qualche parte arriveranno. Insomma, l’antitesi di quello che predica Gattuso. Analogamente, la Juve, sempre sabato ma alle 20,45, riceverà allo Stadium il Bologna che nulla ha più da chiedere a questo campionato. Una vittoria permetterebbe ai bianconeri di guardare allo scudetto più da vicino, mentre un mezzo passo falso riaprirebbe ogni discorso che da domenica sera, dopo la sconfitta del Napoli a Firenze, sembra chiuso. Poi, dopo la finale, il Milan andrà a Bergamo per lo scontro diretto per il sesto posto con l’Atalanta, che nel frattempo avrà giocato all’Olimpico con la Lazio. Se i rossoneri arriveranno all’Azzurri d’Italia con la Coppa Italia in bacheca, ci sarà poco da essere elettrizzati. Viceversa, Bergamo diventerebbe l’ultima spiaggia per scongiurare il settimo posto, comunque a rischio, e i preliminari di luglio.

Anche la Juve, dopo la finale, avrà l’impegno della Roma di Di Francesco all’Olimpico. In questo caso la finale col Milan entrerà poco negli equilibri della prossima stagione, ma se i bianconeri non superassero il Bologna sabato prossimo, l’impegno coi giallorossi assumerebbe contorni diversi. Senza dimenticare che la Roma arriverebbe all’impegno senza 90 o 120 minuti nelle gambe tre giorni prima. Ergo: un passo alla volta, ma tutto molto avvincente in questo finale di stagione.

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