Due squalifiche e due infortuni per andare in difficoltà

Arriviamo a corto di soluzioni tattiche all’ultima di campionato, decisiva, contro una squadra che in questi anni ha rappresentato una delle antagoniste più frequenti. Un aspetto che certifica una volta di più il ridimensionamento del Diavolo.

Va ricordato, va sottolineato perché è corretto essere consci del livello a cui apparteniamo in questo periodo storico. Senza vergognarsene, senza drammi, ma riconoscendolo perché senza consapevolezza non si va da nessuna parte.

L’infortunio di Suso e Biglia, le squalifiche di Borini e Montolivo danno invece la dimensione delle lacune della rosa. Improponibile un 433, modulo di riferimento nell’ultimo lustro. Occorrerà adattarsi e riproporre le
due punte, un assetto tattico che ha portato poco di buono in questa stagione. D’altra parte l’attacco è mancato quest’annata ed è stato determinante, in negativo ovviamente.

Sarà complicato anche difendere, a meno che Cutrone non si sacrifichi in fase di non possesso sulla fascia destra. Occorrerà una prova di maturità e per una squadra giovane come la nostra sembra quasi un ossimoro, ma arrivare sesti è l’obiettivo minimo che questo Milan deve centrare, per affrontare meglio il 2018-19.

Chiuderemo verosimilmente con più espulsioni di tutti (7 rossi, come Benevento e Sassuolo). Stesso primato dell’anno passato. Siamo ingenui. A volte proprio polli. Serve esperienza anche per gestire questo tipo di situazioni. I turning point del campionato sono stati decisi anche da questi dettagli. La nostra strada è in salita. Nonostante gli sforzi, in primis economici, non siamo per nulla usciti dal tunnel.

Twitter: @fabryvilla84

 

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