Il Milan è tutto con il suo condottiero: vincere la finale per salvare la stagione. Gattuso sa come si fa

La squadra è unita e compatta e tira dritto nella stessa direzione del suo allenatore. Questo ha detto la vittoria di Bologna. E non era affatto scontata, dopo le polemiche in seguito all’annullamento dei giorni di riposi, post figuraccia col Benevento e dopo le insistenti voci di una bocciatura di Mirabelli da parte della proprietà cinese.

Tre punti che hanno ridato fiato alla truppa rossonera dopo un oltre un mese senza vittoria. Era importante compattarsi e tenere il passo dell’Atalanta sesta in classifica. Ora il Verona, che ha un piede e mezzo in serie B, ma la prestazione con il Benevento è un insegnamento troppo fresco e doloroso per non prenderlo come esempio e poi arriverà la finale del 9 maggio contro la Juventus. Un appuntamento segnato in rosso sul calendario, perchè in quella data si giocherà la partita più importante della stagione e del Gattuso allenatore. Vincere un trofeo per dare lustro a un’annata complicata e travagliata e assicurarsi un posto in Europa League, senza l’obbligo di vincere a Bergamo nello scontro diretto.

L’importanza di avere il gruppo unito è il passo fondamentale per affrontare questo sprint finale e regalare una gioia ai tanti tifosi rossoneri che quest’anno non hanno mai fatto mancare il loro supporto, nonostante l’ennesima stagione lontano dai vertici e senza Champions League. Gattuso ha alzato la voce, ha fatto capire l’importanza di questa maglia e il senso di appartenenza che non deve mai mancare. Non conta il nome dietro al schiena, ma quello sul petto. Rino lo sa e sa come si batte la Juve. Altra epoca, era Champions e non Coppa Italia ma il concetto è simile. Questo Milan giovane è pronto a dare battagli alla più forte e sperando di bissare il trionfo di Doha.

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