Le armi che il Milan ha da giocarsi con la Uefa

A Casa Milan nessuno ha deciso di mollare. Il no incassato dalla Uefa ha sicuramente lasciato il segno, ma in questi giorni in quel di via Aldo Rossi si sta lavorando duramente per preparare la memoria difensiva da presentare alla camere giudicante. La convocazione a Nyon del club rossonero è attesa per giorno 7 giugno, mentre una settimana  dopo circa è attesa la sentenza della Uefa.

Il gruppo di lavoro rossonero – guidato dall’amministratore delegato Marco Fassone e dal direttore finanziario Valentina Montanari – sta elaborando le argomentazioni più appropriate per convincere il massimo organo del calcio europeo che il Milan non merita sanzioni peggiori del settlement agreement, ossia l’esclusione dalle coppe europee paventata in questi giorni.

La tesi difensiva della società rossonera sarà incentrata principalmente sulle garanzie utili a dimostrare la continuità aziendale e la sostenibilità finanziaria a prescindere da eventuali cambi di proprietà. Si punterà poi pure sul “peso” che un grande club come il Milan ha in una competizione europea, anche a livello di indotto.

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