Milan, come è cambiato il tuo 23 maggio: da Atene, Perugia e Vienna alla minaccia Uefa

Ricordi e confronti. Amarcord nostalgici, poi una carambola che si sbriciola sulla concretezza dei nostri giorni. Il 23 maggio, per il Milan, è una data dolce, dolcissima, ma anche impetuosa, perché racchiude alcune vittorie che hanno lasciato il segno nella storia rossonera. Storia che si arricchisce, adesso, del 23 maggio di cui siamo noi a scrivere, noi a raccontare, di un capitolo triste, e purtroppo ancora in divenire.

1987

Il Milan, il 23 maggio 1987, conquista l’ultimo posto in Uefa nello spareggio contro la Sampdoria. Vittoria firmata da Daniele Massaro, al 12′ del primo tempo supplementare. Un successo, quello, che valse almeno 10 miliardi. Era la prima stagione iniziata con il presidente Berlusconi. La prime di tante stagioni felici.

1990

Altra data indelebile per i cuori rossoneri. Il 23 maggio 1990 il Milan conquista la sua quarta Coppa dei Campioni, a Vienna, contro il Benfica. Gara tattica, decisa da un gol di Rijkaard.

1999

Abbiati, Sala, Costacurta, P. Maldini, Helveg, Ambrosini, Albertini, Guglielminpietro, Boban (33’st Leonardo), Bierhoff, Weah. Allenatore: Zaccheroni. Era questa la formazione del Milan a Perugia, quando, il 23 maggio 1999, vinse il suo 16esimo Scudetto. I gol furono di Guglielminpietro e Bierhoff. In quella gara Abbiati salvò il 2-1 con una parata incredibile, tanto da considerare quel giorno come uno dei più belli della sua vita.

2007

Ma veniamo al successo forse più emozionante. Una di quelle sere magiche che riconciliano con la vita. Il 23 maggio 2007, ad Atene, il Milan vinceva la sua settima Champions League contro il Liverpool, riacciuffando quello che aveva perso due anni prima, sempre contro i Reds, a Istanbul.

Sono altri Milan, forse era anche un altro calcio, un’altra Italia del calcio. Oggi quella gioia sembra inarrivabile, è stata quasi dimenticata. Oggi il 23 maggio è paura, paura di perdere l’Europa, paura di un mercato (e di un futuro) bloccato. Il 23 maggio, oggi, è incertezza, e anche stanchezza. Perché di tempo ne è passato, da quei 23 maggio lì. Non vogliamo fare i giudici dando colpe, vorremmo solo rivivere certe emozioni.

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