SM • Allegri e Buffon in conferenza stampa. Il capitano bianconero: “Col Milan non si parte mai favoriti”

DAI NOSTRI INVIATI A ROMA, CHRISTIAN PRADELLI E PIERMAURIZIO DI RIENZO 

Buffon e il mister bianconero, Allegri sono interventi in conferenza stampa a Roma, presentando la finale di Coppa Italia contro il Milan, in programma domani sera allo stadio Olimpico. Di seguito le loro dichiarazioni:

Continua il mister. Si pronuncia così sul suo passato al Milan e sul futuro da allenatore: “Futuro? Ci metteremo a tavolino con la società, come tutti gli anni, per fare programmi. Dybala quest’anno ha fatto tanti gol, domani farà una grande partita. Sono cambiato tanto perché ogni giorno bisogna sempre mettersi in discussione, mi sento cresciuto come allenatore e persona passando dal Milan alla Juventus, prendendo il meglio da una parte e il meglio dall’altra”.

Interviene anche mister Allegri che si esprime così su Gattuso, sulla stagione bianconera e sul Milan: “Per noi è una partita importante. Dobbiamo giocare una partita di entusiasmo, perché abbiamo provato brividi anche sabato contro il Bologna. E’comunque un Milan-Juve. Cuadrado terzino destro? Ha fatto bene a Milano, lo può fare tranquillamente. Gattuso, che è un appassionato di calcio ed è un testone che voleva fare l’allenatore, si intravedeva come tecnico, ha preso il Milan in un momento difficile e sta ottenendo ottimi risultati. Rimettersi in discussione non è semplice dopo esser stati grandi giocatori, c’è da fargli i complimenti. E’ un pochino più pacato, magari domani sera si incazzerà un po’ sperando perché vinciamo noi. Benatia titolare? Giocheranno due tra lui, Barzagli e Rugani. Il Milan è una squadra tecnica, è una finale e bisognerà giocarla con grande equilibrio. La Juventus ha fatto un’annata straordinaria e le critiche sui difetti ci hanno fatto solo bene. Mi aspetto solo che i ragazzi regalino un’altra bella serata ai tifosi, alla società e a me”.

Sul match di domani sera, il capitano bianconero si esprime così: “Per la storia di queste due squadre, col Milan non si parte mai favoriti. L’ho capito nel 2003 e oggi, dopo quattro finali di cui due vinte da noi e due da loro, credo che regni un grande equilibrio. Difficilmente si finisce al ‘90, anche domani immagino sarà la stessa cosa. Il ricordo di una finale di Coppa Italia è abbastanza impolverato, sono passati quasi vent’anni ma l’opportunità di giocarla da protagonista è molto stimolante. A differenza di vent’anni fa, il calcio è cambiato molto. Non c’è più il ruolo di secondo portiere che nelle grandi squadre giocano almeno 15-20 partite all’anno. La stanchezza? Sarebbe solo un alibi per cercare magari di gestire un post brutto risultato. La nostra stanchezza è la stessa del Milan. La scuola dei portieri italiani è valida, magari non la migliore, ma molto affidabile. Io in Nazionale tra quindici giorni? Non è un pensiero ricorrente, non ci sto pensando, ma sicuramente le polemiche di marzo hanno lasciato un segno nella mia dignità e nel mio orgoglio”.

Interviene Buffon: “Riuscire a stare ancora in piedi dopo tutto quello che è accaduto è qualcosa di incredibile. Ho temuto certamente di finire la stagione senza titoli. Di semplice quest’anno non c’è stato nulla. La sceneggiatura di quest’anno lasciava presagire sorprese negative. Le antenne sono sempre state molto dritte, ma ora siamo moderatamente fiduciosi e tranquilli: sfido ad esserlo all’86’ a San Siro. La nostra forza è stata la medesima: quando sembriamo spacciati, alla fine riusciamo a risolvere una partita o una stagione con colpi di coda degni di una squadra che ha sette vite. Il comune denominatore di questi ultimi sette anni non si annacquato, è rimasto sempre a galla. Non ho nulla da dire su me stesso, ne parleremo tra qualche giorno quando parlerò col presidente”.
 
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