Sole 24 Ore: la sfortuna di Yonghong Li, costretto a trovare i soldi nel mezzo della bufera finanziaria

Devo essere sincero. Mister Yonghong Li non è nato sotto una buona stella. Non si sapranno da dove provengono i suoi soldi, sarà criticato dai giornali e dai media di mezzo mondo, ma – diciamolo pure – ha anche una grandissima sfortuna.

Ha comprato il Milan nell’aprile 2017 e, poco, dopo, il governo di Pechino ha avviato la stretta sugli investimenti esteri. Poi il suo Milan ottiene la qualificazione alla Europa League e la Uefa poco dopo minaccia seriamente di non ammetterlo alle Coppe con decisione a giugno. Infine l’ultima “mazzata” in queste ore: per gli osservatori più attenti la situazione finanziaria in Europa, creata dalle pulsioni populiste e anti-euro in Italia, rischia di allontanare definitivamente qualsiasi investitore o finanziatore che dir si voglia. C’è una regola aurea in finanza: dopo i 350-400 di spread (ora siamo attorno ai 300) sono a rischio le operazioni di rifinanziamento e subito dopo quelle di fusione e acquisizione. Certo, l’operazione potrebbe essere rifinanziata all’estero, ma il quesito resta sempre lo stesso: il rischio Paese Italia, anche su un dossier calcistico come il Milan, sta aumentando a dismisura. Quale investitore estero investirà in Italia da qui ad ottobre, quando Elliott escuterà il pegno, nel pieno della bufera sui mercati? Per prenderla con ironia, non resta, forse, che guardare alla Russia per trovare un investitore che possa investire sul club rossonero. L’asse tra Matteo Salvini, milanista dichiarato, e Vladimir Putin del resto è ben saldo, si sa, tanto che il leader leghista vuol togliere le sanzioni a Mosca scatenando le ire di tutti gli altri leader europei.

fonte: carlofesta.blog.ilsole24ore.com

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