Un’estate fa rivoluzione e milioni, ora dubbi e lo spauracchio Uefa

Un anno fa l’estate del Milan era tutta entusiasmo e trepidazione. Il nuovo ciclo, le grandi cifre, il mercato senza freni, il boom di abbonamenti. Le novità, soprattutto dopo anni di torpore, portano sempre ottimismo e la convinzione che tutto cambi in meglio. Ecco perché quella del 2017 sarà comunque un’estate indimenticabile per i tifosi rossoneri e per la storia del Milan. Si è chiusa un’epoca, lasciando spazio a una rivoluzione.

Questa rivoluzione, però, un anno dopo, non ha portato a risultati sul campo, visto che i rossoneri hanno raggiunto soltanto l’obiettivo minimo stagionale. Quell’Europa che non scalda i cuori e non sposta gli equilibri del portafoglio. Si tirano, quindi, le somme di un anno pieno di aspettative fino all’orlo, con un pizzico d’amarezza negli occhi e, purtroppo, con un po’ di paura per il futuro.

Paura perché si attendono, in casa rossonera, le decisioni dell’Uefa sul mancato rispetto del fair play finanziario da parte del club rossonero, e il timore è che possa avere ripercussioni sul calciomercato. L’ipotesi più probabile è che il massimo organismo europeo imponga al Milan il settlement agreement, ossia un percorso che i rossoneri dovranno fare per raggiungere il fair play finanziario.

In soldoni, una multa di circa 20 milioni di euro, un tetto ingaggi da non superare e un sostanziale pareggio tra acquisti e cessioni. Ovviamente non si tratterebbe di provvedimenti da poco, visto che mantenere equivalenti entrate e uscite significa due cose: o lasciar partire i big (Donnarumma e Suso) e comprare due grandi nomi, oppure tenerli ma essere costretti a un mercato low cost.

Al Milan non resta che aspettare le comunicazioni ufficiali per decidere mosse e strategie.

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