Cambio al vertice, ma senza rivoluzioni tecniche e dirigenziali: l’editoriale

Sono ore caldissime in chiave rossonera, giorni che potrebbero portare l’ennesima rivoluzione in capo al Milan. L’era Yonghong Li sembra già essere arrivata al capolinea e ieri se ne è avuta l’ennesima conferma con il mancato pagamento dei 32 milioni previsti per l’aumento di capitale che, a meno di clamorosi colpi di scena, scriveranno la parola fine alla breve storia di un Milan cinese con il fondo Elliott pronto ad entrare in campo in prima persona. Diavolo che, proprio da ieri, sembra quasi certo di diventare a stelle e strisce. La famiglia Ricketts con a capo l’imprenditore Thomas, già proprietario dei Chiacago Cubs una delle squadre più importanti del ricco Baseball americano, è uscita allo scoperto e, attraverso un comunicato, ha dichiarato per la prima volta tutto il suo interesse nell’acquisire quote di maggioranza del Milan. Sembra, però, ancora vivo l’interesse di un uomo della Goldman Sachs, ricca banca d’affari americana, con un Mister X che da tempo è interessato all’acquisizione del Milan. Il nome resta ancora top secret, ma questa opzione sembra essere ancora in vantaggio rispetto alla figura di Ricketts che pare essersi mosso con un comunicato proprio per recuperare terreno rispetto al misterioso uomo Goldman.

Trattative che sembrano già avviate e che potrebbero portare ulteriori novità tra la fine di questo mese e l’inizio del prossimo. Chiaro è che i tifosi rossoneri sperano che il tutto si risolva nel più breve tempo possibile con una sentenza Uefa che potrebbe portare l’esclusione dall’Europa League e che dovrebbe arrivare nella giornata di lunedì. Quel che sembra essere ovvio, però, è che una nuova proprietà, al di là del patrimonio netto e del progetto per il futuro, porterebbe prima di tutto chiarezza e tranquillità dalle parti di Milanello e, in ogni caso, farebbe vedere il futuro in maniera più rosea. Secondo i ben informati una nuova proprietà potrebbe portare anche una rivoluzione negli uomini con Marco Fassone, Massimiliano Mirabelli e Gennaro Gattuso che potrebbero avere le ore contate. Sebbene i due dirigenti ex Inter siano criticati da molti tifosi rossoneri, sarebbe un errore sollevarli dal loro incarico, almeno nel breve periodo.

Fassone e Mirabelli, infatti, nonostante alcuni errori di comunicazione, tecnici e di scelte di mercato, hanno lavorato assiduamente fin dal primo giorno del loro mandato, hanno ridato valore ad una rosa ridotta all’osso soprattutto dal punto di vista tecnico e hanno cercato a fatica di ridare credibilità ad una società che ormai era gestita in maniera alquanto discutibile. Ci ha pensato poi Gattuso a dare un’anima e a costruire un gruppo che nel girone di ritorno dello scorso campionato ha ottenuto anche degli ottimi risultati. Vero è che una nuova proprietà che acquisisca un’azienda o una società, difficilmente non scelga da sola gli uomini da piazzarci al comando, ma è anche vero che sarebbe un autogol ripartire ancora una volta da zero. Fassone e Mirabelli, insieme a Gattuso, infatti, hanno idee abbastanza chiare anche su come rinforzare la squadra per la prossima stagione ed hanno lavorato tutti i giorni in tal senso, nonostante l’attesa per la sentenza Uefa non ha permesso al Milan di dare avvio al proprio mercato. Un’altra stagione per ottenere risultati sembra essere quantomeno dovuta all’attuale dirigenza che dovrà guadagnarsi la fiducia dei nuovi proprietari.

Impostazioni privacy