La sentenza UEFA è una beffa: pesante, in ritardo e poco chiara. Milan, che ingiustizia

La si attendeva da giorni interminabili, oggi è arrivata ma per comprenderla ci son voluti almeno 10 minuti e più rettifiche da parte dei giornali. La sentenza UEFA è danno e beffa per il Milan. Un anno fuori dall’Europa.

Più precisamente i rossoneri sono fuori dalla prima competizione europea alla quale si qualificano. Tradotto: l’Europa League della stagione 2018-2019, che l’UEFA non ha ancora conteggiato perché non si è chiusa quella 2017-2018.

Si tratta di una decisione molto forte da parte dell’Uefa, che ha assunto una posizione non solo dura ma anche poco comprensibile. La situazione del Milan, infatti, parla di 150 milioni circa di rosso per il triennio 2014-2017, e andava sanzionato per quello. Il settlement deve esaminare i bilanci, non giudicare la proprietà. Considerare il rifinanziamento la causa della negazione del settlement è qualcosa che va al di fuori dei parametri e quindi probabilmente anche delle norme.

L’unica spiegazione plausibile ad una sentenza così pesante sarebbero stati eventuali fatti riguardanti la società rossonera attualmente sconosciuti, ma che non sono stati rivelati neppure nella nota diramata dall’UEFA.

In mancanza di questi, si tratta – concedeteci il termine – di un vero e proprio scandalo, visto che – per dirne una – il PSG, nonostante i casi emblematici delle sponsorizzazioni di Neymar e Mbappe, è stato condannato solo a pagare 60 milioni.

Si tratta infatti della sanzione più grave mai inflitta ad una squadra europea: non si era mai andati oltre a multe, limitazioni nel mercato o nella registrazione dei giocatori per le coppe. Il caso più famoso di squalifica dalle coppe inflitta dalla UEFA è stata prima di oggi quella del Galatasaray, che nel marzo del 2016 venne squalificato per un anno, ma per aver violato i parametri del FFP per tre volte consecutive.

L’UEFA vuole segnare il destino del Milan, ma adesso bisogna impugnare le armi e tentare il tutto e per tutto al TAS, sorretti da una certezza: quella che sta avvenendo è un’imperdonabile leggerezza, che danneggia non solo i rossoneri ma tutto il calcio italiano.

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