Milan-Uefa, sfida ad alto rischio: continuità aziendale e numeri in evoluzione per convincere Nyon

È una delle sfide più importanti per il Milan negli ultimi anni, sia a livello economico che d’immagine. Un club con la storia rossonera si trova a fronteggiare l’UEFA per l’accesso alla prossima Europa league. Da Nyon solo risposte negative ad oggi: a dicembre per il voluntary agreement, a maggio per il settlement. Situazione tutt’altro che semplice che potrebbe condizione ( e non poco) il futuro prossimo della società. Ma, di cosa stiamo parlando concretamente? L’UEFA nutre profondi dubbi sulla figura di Yonghong Li, maggior azionista del Milan. Mr. Li pone dubbi sulla continuità aziendale, visti anche i nessun aggiornamenti in ottica rifinanziamento.

Marco Fassone, amministratore delegato del club, evidenzia l’impossibilità per l’UEFA di costituire un processo alle intenzioni. La Commissione Giudicante dovrà attenersi alle proprie funzioni, come accaduto sino ad oggi, quindi valutare i conti economici del club e gli adempimenti di Yonghong Li. Ecco dunque la memoria difensiva (una ventina di pagine) inviata all’UEFA, all’interno della quale Fassone ha analizzato due elementi: continuità aziendale ed evoluzione dei conti.

Come riportato dall’edizione odierna del Corriere dello Sport il dossier sottolinea come la continuità aziendale del club è assicurata dal fondo Elliott, pronto a subentrare nel caso in cui la proprietà cinese non dovesse rifinanziare il debito contratto per l’acquisizione del Milan. Per quanto riguarda i conti, il rosso più corposo risale al triennio 2014-2017 guidato dalla coppia Berlusconi-Galliani. Si, nell’ultimo mercato sono stati investiti 230 milioni ma si è creata una squadra giovane che assicura un futuro sportivo al club. Poi, il passivo è stato ridotto di una ventina di milioni (da 85 a 65) e si spera di incrementare le entrate nella prossima stagione dai mercati internazionali. In ogni caso, se l’UEFA dovesse escludere il Milan dalla prossima Europa League, sarebbe pronto il ricorso al TAS che potrebbe riammettere il Diavolo alla co.petizione europea.

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