“Buongiorno Fassone, grazie e in bocca al lupo”

Marco Fassone è atteso oggi a Londra per un incontro con i nuovi proprietari del Milan: il fondo Elliott che da ieri sera è sceso ufficialmente in campo per definire i parametri della propria gestione rossonera. Per il club è l’inizio di una nuova era, probabilmente non di corto raggio. E la nota diffusa ieri sera da Paul Singer è abbastanza chiara: ci sono chiari riferimenti a Rino Gattuso e all’intenzione di riportare il Milan in alto, pur tra mille difficoltà anche finanziarie. Mancano, però, note sull’attuale management che, con ogni probabilità, sarà congedato. In questo senso si può spiegare il motivo della visita odierna di Fassone nella capitale inglese, visto che domani il Consiglio d’Amministrazione del Milan chiamerà l’Assemblea dei Soci per la prossima settimana proprio per varare il nuovo board.

Al di là di ogni considerazione su scelte aziendali (dal marketing al mercato, dalla questione stadio alla comunicazione), ogni nuovo proprietario che mette piedi in azienda cambia gli uomini ai timoni di comando. La conversazione di oggi nella City, dunque, seguirà più o meno questo filone: “Buongiorno dottor Fassone, è stato un lavoro complesso, in mezzo a mille difficoltà. Ora ci siamo noi, la ringraziamo per quanto ha fatto, ma voltiamo pagina”. Senza recriminazioni e senza rancori, come avviene spesso in questi casi. Certo, ci sarà da definire una buonuscita, che non sarà proprio indolore, soprattutto se consideriamo la grande difficoltà del ruolo di Fassone in questi sedici mesi alla guida di Casa Milan, con una proprietà quasi del tutto assente.

Nelle valutazioni di Elliott, che probabilmente rimuoverà dall’incarico anche Massimiliano Mirabelli, peseranno nuove strategie, ma anche una valutazione sul recente passato. Come ha confermato la lettura delle motivazioni della sentenza Uefa, che ha escluso il Milan dall’Europa League, aver cambiato tre business plan nel giro di un anno ha minato pesantemente la credibilità del club a livello internazionale. Non è colpa di chi ha dovuto seguire un filone complesso, ma quando si volta pagina, si cerca di scrivere un foglio di carta completamente bianca.

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