Lunedì il raduno sarà la notizia meno importante, ma Gattuso è l’unica certezza per i milanisti

Ci siamo. Lunedì ricomincia la stagione del Milan con la squadra che si ritroverà a Milanello agli ordini di Mister Gattuso. Sembra passata un’eternità, però, da un anno fa. Ancora con Mister Vincenzo Montella a guidare la truppa, i rossoneri si ritrovarono per ricominciare con un bagno di folla ed un entusiasmo che non si vedeva da tempo e che era figlio delle grandi speranze riposte nel nuovo corso e nella faraonica campagna acquisti che aveva rivoluzionato la rosa milanista. Ora la situazione è opposta. Un’estate fin qui tormentata ha portato l’esclusione dall’Europa League, aspettando il Tas, tre sole facce nuove (tra cui Strinic e Reina non saranno presenti a Milanello da subito) e, proprio nelle ultime ore, una situazione societaria alquanto imbarazzante che fa brancolare nel buio tutti i milanisti a cui non è ancora dato sapere chi è che gestisce la società. Tanti argomenti controversi che fanno passare davvero in secondo piano il raduno rossonero in vista della nuova stagione.

Lunedì 9 luglio a Milanello, quindi, ci sarà la simbolica ripartenza con conferenza stampa e tifosi (pochi e magari anche in contestazione) ad attendere la squadra, ma questo nuovo inizio paradossalmente sarà l’argomento meno importante della giornata e della settimana. Ieri, venerdì 6 luglio, era il termine ultimo per il rimborso dei 32 milioni di euro che Yonghong Li doveva al Fondo Elliott. Rimborso che non c’è stato e che, a meno di clamorosi colpi di scena, mai del tutto da escludere con il broker cinese di mezzo, dovrebbe consegnare il Milan in mano del fondo statunitense. Sembra paradossale comunque pensare come un imprenditore possa spendere ed investire 500 milioni di euro nell’acquisto di una società e poi perderla per appena 32, come sembra del tutto assurdo rinunciare ad una quota della società e ad intascare l’offerta di Commisso per poi perdere tutto per non essere stato in grado di recuperare appena (si fa per dire) 32 milioni di euro.

Ma tant’è. Sospetti, domande, ipotesi, dubbi su cui ognuno si può fare un’idea, ma che al momento al tifoso milanista interessano ben poco, anche perché di difficile risoluzione e spiegazione. Il Milan da lunedì sarà al 99% del Fondo Elliott e cambierà ancora una volta proprietario, consapevole che una rivoluzione, l’ennesima, avverrà si spera nel più breve tempo possibile. In tutto questo buco attrazionale che porta via con sé tutti i pensieri di chi parla di Milan, l’unica speranza è che qualcosa in positivo si muova entro pochi giorni per presentarsi a Losanna con gente credibile e per non buttare l’ennesima stagione. E così, tra juventini che sognano Cristiano Ronaldo, interisti che applaudono un mercato di primissimo livello e napoletani che abbracciano Carletto Ancelotti e aspettano Di Maria, il tifoso rossonero è stanco, sfiduciato e arrabbiato e non crede più a nulla.

C’è solo una motivo a cui aggrapparsi, uno stralcio residuo di milanismo che fa ben sperare ed è già lì al lavoro a testa bassa e con pochi fronzoli in testa. A lui le chiacchiere non interessano e nel suo vocabolario ha solo una parola in testa: lavorare. Parliamo ovviamente di Mister Gattuso che già da giorni è a Milanello a curare tutto nei minimi dettagli con il suo staff e cerca di preparare un clima che dovrà essere impermeabile agli spifferi che provengono dall’esterno, un clima in cui si lavora e non si pensa a nulla, consci che l’unione del gruppo e la cultura del sacrificio può fare miracoli, attendendo tempi migliori dal punto di vista societario o quantomeno più chiari. In momenti così bui e caotici il milanista può partire dall’unica certezza chiamata Gattuso che lavora e cura tutto nei minimi dettagli e quando si lavora non si sbaglia mai.

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