Fassone glissa, Li temporeggia e gli americani attendono: chi sarà presidente al raduno di lunedì?

Laureatosi in Giurisprudenza nel 2015, Giovanni D’Avino è giornalista pubblicista dal 2016. Praticamente nato con la passione per il giornalismo ed il calcio, soprattutto quello a tinte rossonere, nel dicembre 2012 entra a far parte di SpazioMilan.it, per il quale attualmente svolge il ruolo di Coordinatore di redazione. Da alcuni anni collabora anche con il settimanale calcistico Corriere del Pallone.

L’altro ieri Marco Fassone ha deciso di rispondere ad alcune domande dei tifosi del Milan, giustamente preoccupati – tra le altre cose – per il futuro del club rossonero. In realtà, l’amministratore delegato di Via Aldo Rossi non si è sbilanciato sulla questione, mostrando anzi un tono piuttosto piccato: “Il Milan i 32 milioni li ha ricevuti, il conto corrente è molto ricco. A me non riguarda se i soldi li ha versati uno o l’altro, chi li mette staremo a vedere. Le cessione? C’è una proprietà libera di negoziare e ha il diritto di non informarmi”. Il che è vero: la proprietà non ha il dovere di informare il proprio amministratore delegato delle questioni che la riguardano, ma un amministratore delegato che nelle ultime settimane ha viaggiato a Londra proprio per incontrare gli advisors, non può non sapere, e nel caso avrebbe tutto il diritto di pretenderlo.

Che i rapporti tra l’ex dirigente di Inter, Juventus e Napoli e Yonghong Li siano ai minimi termini pare non essere più un mistero: probabilmente Fassone si sente “lasciato solo”, messo a mo’ di paravento contro l’ira dei tifosi, mentre il presidente “si nasconde” in Cina. Stamani il Corriere dello Sport ha portato un’altra chiave di lettura: e se l’attuale amministratore delegato sta prendendo le distanze da Mr. Li ben consapevole che, quando un domani – che sia tra due giorni o due mesi, ad Elliott o a qualcun altro  – il Milan passerà di mano, è plausibile che il nuovo proprietario vorrà cambiare il management? In altre parole, Fassone sta cercando di salvaguardare la sua posizione agli occhi dei futuri acquirenti.

Intanto il tempo passa e tra meno di quarantotto ore scadrà la dead line, fissata per venerdì, entro cui Yonghong Li deve versare i 32 milioni più interessi anticipati dal fondo Elliott. Oggi è rimbalzata in Italia la notizia che l’imprenditore cinese abbia reperito questi fondi, salvandosi ancora una volta in zona Cesarini. Sarebbe l’ennesimo all-in di un “giocatore” che sta azzardando sul Milan da quindici mesi a questa parte: la speranza di Li è quella di rimandare ancora indietro l’assalto di Elliott ed allungare i tempi almeno fino ad ottobre per trovare un compratore che soddisfi le sue pretese. Pretese che sono di non poco conto, se si considera che, stando a Milano Finanza, Yonghong ha imposto una precisa condizione di vendita ai suoi advisors: non soltanto la volontà di incassare una somma cash per rientrare in parte dell’investimento; non soltanto la richiesta di restare nel capitale della società con una quota del 25%-30%; ma, soprattutto, l’opzione della non diluizione futura della sua quota residua anche in caso di nuovi aumenti di capitale che il club sarà chiamato a deliberare nei  prossimi anni. Insomma, Li non vuole essere “buttato fuori” nel giro di qualche mese, ma anzi vuole provare a guadagnarci gestendo il mercato asiatico del club rossonero.

Ecco perchè, almeno fino a venerdì, le trattative con gli acquirenti made in USA sono congelate: Rocco Commisso, dopo essersi visto rifiutare almeno due offerte da circa 500 milioni, sta valutando se e come insistere; la famiglia Ricketts, invece, non ha alcuna intenzione di trattare con Yonghong Li e sta aspettando che Elliott prenda in mano il Milan. Impossibile che in due giorni i tycoon a stelle e strisce concludano un’operazione di tale portata, quindi tutto dipenderà da ciò che succederà dopodomani, che a questo punto sarà l’ennesimo giorno di passione per gli sfiniti tifosi rossoneri.

Ah, quasi dimenticavo: lunedì prenderà il via il raduno per la stagione 2018/2019: probabilmente sarà la prima volta nella storia che il Milan vi arriverà senza un “vero” presidente. Cose grottesche in quel di Milano…

Twitter: @Juan__DAv

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