Irritanti, Inutili, Inutilizzati: storia di un Mondiale più nero che rosso

C’era una discreta dose di speranza. Non grande, giacché le premesse non sembravano essere garante di rendimento. Ma, nella rassegna Mondiale 2018, il Milan credeva davvero che almeno 4 dei 5 giocatori – escludendo Zapata – rossoneri impegnati potessero redimere una stagione, quella vissuta sotto la Madonnina, tutt’altro che esaltanti. Sia per vederli rilanciati quando, fra circa un mese, si presenteranno agli ordini di Gattuso. Sia, magari, per pensare di poterne ricavare un bel gruzzolo sul mercato. Responso? Uno triplo, perentorio, niet. Che possiamo spiegare, sinteticamente, assegnando un vocabolo ai tre calciatori che, da oggi, in Russia potranno essere semplici turisti.

Irritante

Partiamo da colui che, questa World Cup, l’ha conclusa prima ancora di poter mettere un piede in campo. Ovvero Nikola Kalinic. A cui la lezione gattusiana, in aprile, non è evidentemente bastata per migliorarne l’irritante atteggiamento da passeggiatore seriale sul rettangolo verde. Allora venne escluso dalla lista dei convocati per la seguente gara con il Chievo. Un decina di giorni fa, invece, il diniego di entrare in campo – a contesa già decisa – contro la Nigeria, nella prima gara del girone D, gli è costato un biglietto di ritorno dal ritiro della Croazia. Con buona (?) pace di Max Mirabelli, pronto a chiuderne una cessione – poi congelata – al Siviglia.

Inutile

Chi la Russia l’abbandona oggi è invece André Miguel Valente Silva. L’immotivato pupillo di Cristiano Ronaldo lascia la competizione dopo aver messo a referto 116 minuti in 4 partite, senza la parvenza di una sola giocata degna di nota, con solo una gara – con l’Iran, guarda caso la peggiore del Portogallo in questa Coppa del Mondo – disputata da titolare. Circa due mesi fa, su queste colonne, spuntava un tentativo di difesa (clicca qui) che, oggi, non sarebbe giusto rinnegare. Oggi, invece, per colui che l’anno scorso costò al Milan qualcosa come 38 milioni di euro, non ci sono più scuse, non più alibi. Solo una bocciatura: speriamo solo, a questo punto, che il buon Mendes trovi un acquirente decente. E, se André diventerà il Coutinho del Milan, semplicemente ce ne faremo una ragione. Ma ne dubitiamo.

Inutilizzato

Il terzo, ed ultimo, nostro bersaglio odierno è Lucas Biglia. Il quale ha sì visto il campo solo 54 minuti – nella prima partita del girone della sua Argentina – ma che, senza dubbio, non rappresenta che l’ultimo dei problemi della Seleccion albiceleste. Paga, probabilmente, una condizione deficitaria, affossata dalla famosa ginocchiata di Gomez nell’Atalanta-Milan della penultima giornata di Serie A. La frazione di gioco, più spiccioli, disputata contro l’Islanda sarà la sua ultima presenza con la sua Nazionale: ha annunciato il ritiro dopo l’ottavo perso da Messi e compagni contro la Francia.

Due in gioco

L’unico rossonero che ha approfittato del Mondiale per regalarsi qualche soddisfazione, anche a livello personale, è stato Ricardo Rodriguez. L’esterno elvetico ha giocato tutti i 270 minuti finora a disposizione con la sua Svizzera, non sfigurando nemmeno nel confronto con il Brasile di Coutinho e Neymar, arrivando a guadagnarsi l’ottavo di finale. Martedì, quindi, dovrebbe essere regolarmente in campo, fronteggiando quella Svezia che ha escluso dalla competizione molti suoi compagni italiani del Milan. Aspetta il proprio Godot, invece, Cristian Zapata, fermo a 0 minuti totalizzati con la Colombia.

Ossa rotte

Il Diavolo, quindi, in aggiunta ad un quadro societario più che contorto, incassa anche la delusione di un Mondiale che non solo non ha visto protagonisti alcuni dei suoi giocatori. Ma, addirittura, ha visto scendere il valore degli stessi. Impossibile, infatti, non immaginare un deprezzamento di Silva e Kalinic. Due che, nelle intenzioni di Mirabelli e Fassone, sarebbero potuti essere utili a portare denaro fresco nelle asfittiche casse rossonere. E che, invece, dopo una stagione abulica, potrebbero riuscire a fallire anche in questo compito.

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