Sole 24 Ore, Milan sotto controllo di Elliott: si studia un aumento di capitale da 150 milioni

Procede a ritmi serrati l’iter con cui Elliott sta prendendo possesso del Milan, con l’uscita di scena di Li Yonghong. La procedura di escussione potrebbe essere avviata giovedì e saranno necessari circa sette giorni. Giovedì 12 luglio intanto si riunirà infatti il consiglio di amministrazione rossonero che a sua volta convocherà l’assemblea degli azionisti del club, chiamata a ratificare la nuova composizione del cda: di sicuro non ne faranno più parte i consiglieri cinesi, lo stesso Li, il suo braccio destro Li Han, Renshuo Xu e Bo Lu, e non è escluso che il fondo statunitense possa decidere di sostituirne anche altri.

Intanto Elliott (che sull’operazione è affiancato dai manager della società londinese Blue Skye), come previsto nell’iter di escussione, ha modificato il board di Rossoneri Sport Investment Luxembourg, la holding con cui Li Yonghong controllava il Milan, inserendo gli stessi amministratori nominati ieri nella Rossoneri Champion Investment Luxemburg, altra società lussemburghese in testa alla catena di controllo costruita poco più di un anno fa da Mr Li. Nel frattempo, i manager del fondo americano starebbero studiando anche le necessità di cassa per il club. Potrebbe essere previsto, dopo il cambio effettivo di proprietà un aumento di capitale di circa 150 milioni di euro per il Milan, tale da fornire le risorse e coprire le perdite del club.

Ma i riflettori sono anche sul cinese Yonghong Li. Al momento è ancora lui il proprietario del Milan e l’uomo d’affari cinese starebbe provando a giocare le sue carte per uscire dalla vicenda con la minor perdita possibile. I legali di Mr Li starebbero ancora cercando di trovare un accordo con l’uomo d’affari russo Dmitrij Rybolovlev da presentare prima dell’escussione del pegno da parte di Elliott. Le intese raggiunte ieri mattina (con l’anticipo da parte di Rybolovlev dei 32 milioni dovuti da Mr Li) non hanno finora soddisfatto il fondo americano. Mr Li starebbe allora cercando di presentare un’altra opzione per la sua exit strategy, ma ovviamente a questo punto la situazione appare compromessa.

Fonte: Il Sole 24 Ore.

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