In Hakan We Trust

Chissà quanto sarà impaziente. La stagione di Hakan Calhanoglu non è ancora iniziata: sarebbe dovuta scattare alla 2ª giornata di A contro il Napoli, per colpa di una simulazione che lo ha fregato in quell’ormai lontano Milan-Fiorentina dello scorso maggio. Il rinvio della sfida con il Genoa ha poi prolungato l’attesa del fantasista turco, uno dei top player – a furor di popolo – del collettivo griffato Rino Gattuso.

Sei mesi

Tante cose, comunque,  cambiano in poco tempo: basti pensare, semplicemente, che a gennaio dell’anno scorso l’ex Bayer era assolutamente corpo estraneo di questo Milan, vicino addirittura ad un addio anticipato. La cura Gattuso lo ha trasformato in giocatore trainante e decisivo, uno dei migliori interpreti nel ruolo dell’intera Serie A. Un merito assoluto, quello dell’allenatore calabrese, di cui già molti chiedono addirittura la testa. Follia.

La metamorfosi del ragazzo, però, non è da intendere esclusivamente legata al rendimento in campo. No, Hakan è diventato, silenziosamente, uno dei leader dello spogliatoio: basti vedere, ad esempio, il suo profilo social, dal quale si evince un grande rapporto con tutti. Certo è che, in campo, questo conta relativamente: servono giocate, servono goal e soprattutto, quest’anno, assist.

Asse esplosivo

L’estate rossonera ha infatti portato in dote Gonzalo Higuain, di professione goleador. Il Pipita, a Napoli, è stato poco servito da tutti coloro che gli sono gravitati attorno: Suso è, di natura, giocatore più individualista, mentre Borini, pur giocando una discreta partita, non è riuscito a servire adeguatamente il 9 di Gattuso. Ma, già venerdì sera, l’acquisto top dell’estate rossonera potrebbe iniziare a giovare del supporto di Calhanoglu, con cui sembra prospettarsi un’intesa dal potenziale offensivo devastante.

Calhanoglu, dunque, riscalda i motori, voglioso di accendere nuovamente il tempio di San Siro. Che, dopo la delusione della rimonta subita a Napoli, confida nel big match con la Roma per trovare pronto riscatto dopo il ko d’esordio. Forte, finalmente, del ritorno in campo del proprio numero 10 e dell’apporto che egli potrà dare.

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