È tornato il vero Calha: la stagione del Milan ora può avere inizio

Mancava solo lui all’appello, come sottolineato anche da Gennaro Gattuso nel post-partita di Sassuolo-Milan, e puntuale giovedì sera Calhanoglu si è ripreso il Milan. Entrato a trentacinque minuti dalla fine insieme a Cutrone per ribaltare la partita contro l’Olympiacos, il 24enne turco ha “spaccato” la gara con quelle giocate e quella fantasia non pervenute finora, ma che i tifosi del Milan avevano ammirato nella seconda parte della scorsa stagione.

Una prestazione convincente condita da due assist: il primo smarcante per il vantaggio firmato Higuain, poi il cross che Cutrone ha depositato in rete per il 3-1, oltre a un palo colpito nel recupero. Aveva bisogno di una notte europea così Hakan, per scrollarsi le critiche dopo un inizio stentato e in ombra. Un doppio zero alla casella assist e gol per il dieci rossonero fino alla partita col Sassuolo, fatta eccezione per lo squillo in Nazionale contro la Svezia, che stava preoccupando l’ambiente milanista, lasciando al solo Suso il compito di inventare soluzioni offensive. Dopo un buon inizio nel match contro la Roma, il turco è apparso fuori dagli schemi e spento nelle gare seguenti, fino a qualche accenno di risveglio proprio contro gli emiliani.

È giusto ricordare, però, che anche l’anno scorso faticò a ritagliarsi uno spazio nella gestione Montella anche per ragioni tattiche, ricevendo la scomoda etichetta di “oggetto misterioso”. Poi con Gattuso la svolta e una stagione condita da 6 gol in 31 partite di Serie A, andando a garantire un alto tasso di imprevedibilità ed ergendosi a leader tecnico (complice anche il calo di Suso nella seconda parte) e di trascinatore della squadra. La fiducia e la stima del mister sono rimaste sempre intatte, considerato che Gattuso l’ha sempre schierato dall’inizio in campionato, perciò la causa delle ultime prestazioni dovrebbe avere natura emotiva (ricordiamo che questa estate il fantasista turco ha divorziato da sua moglie). Ora testa alla gara interna contro il Chievo che non è da sottovalutare (avversario che il turco ha già colpito due volte su due partite). Comunque il Milan può sorridere, perché può farlo con un Calhanoglu ritrovato.

Nicolò Cammoranesi

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