Reina: “Non vedo l’ora di debuttare a San Siro. La nostra mentalità deve tornare ad essere vincente”

A poche ore da Milan-Olympiacos, il sito ufficiale rossonero ha intervistato il portiere spagnolo Pepe Reina. Queste le sue dichiarazioni:

– Sulla sua prima a San Siro questa sera: “L’ho vissuto tante volte come avversario e mi è sempre piaciuto, credo che ad ogni calciatore faccia piacere giocare in uno stadio del genere. Non vedo l’ora che inizi questa partita e dare tutto per fare una bella gare e aiutare la squadra a vincere”. 

– Su un primo bilancio dell’avventura rossonera: “Positivo, perchè la realtà di questa società è molto importante. Quando la vedi da fuori già ti sembra così, ma quando la vivi da dentro capisci che qua sono passati giocatori importantissimi e si è fatta la storia. La mentalità della squadra deve essere quella di tornare ai tempi vincenti, almeno nel tornare a competere con le grandi società per portare a casa soddisfazioni importanti per i tifosi”

– Sul progetto giovani del Milan: “Nel calcio di oggi avere una base del genere è fondamentale per la salute delle società Non è che tutto deve girare intorno ai giovani, ma una parte fondamentale sta nel dare un’opportunità ai ragazzi e più mezzi hanno a disposizione meglio potranno crescere e ridurre il gap con i grandi in Italia e Europa“.

– Sulle differenze tra Italia e Spagna: “Il Sud della Spagna assomiglia al Sud Italia, mentre il Nord ancora non l’ho vissuto a pieno. Il tempo qui al Nord ti invita a rimanere più a casa, invece al Sud ti buttavi subito per strada. Milano è una città organizzata e più tranquilla di Napoli, ma anche lì io mi sentivo a mio agio: mi sto adattando bene, ma qualcosa di Napoli mi manca

– Sull’evoluzione del portiere nel calcio moderno: “Per me è stata una fortuna che quando avevo tredici anni fu inserita la regola che non si potevano usare le mani sul retropassaggio: mi sono allenato su questo e ha pagato perchè oggi i portieri sono molto più completi di quelli degli anni ’80 e ’90 e quindi possiamo adattarci meglio al gioco di un allenatore. Oggi anche i portieri vanno in funzione a a come vuole giocare un allenatore“.

Impostazioni privacy