Rino, quando cambi?

Doverosa premessa: il Milan è tornato a macinare gioco e, sopratutto risultati. Certo la triade di vittorie, pur parzialmente convincenti, non basta a definire ancora questa squadra come potenza già collaudata, anche e sopratutto in virtù della caratura di Chievo, Olympiakos e Sassuolo, le tre avversarie superate da Higuain e soci. La gara che, magari, ci dirà di più è quella con l’Inter, alla ripresa.

Ma i 9 punti giunti in 7 giorni meritano un doveroso riconoscimento ad un uomo bersagliato da critiche, sporadicamente – eufemismo – eccessive e generate, per lo più, dalla gola che il possibile sostituto – Antonio Conte – suscitava in un popolo – quello rossonero – forse un filo irriconoscente nei confronti della sua ex bandiera in campo e condottiero, almeno nei precedenti nove mesi, in panca.

Yes, we can…

Ma, per quanto una cosa possa esser ben fatta, non bisogna precludere ulteriori margini di miglioramento. Ed è per questo che minime critiche, di matrice ovviamente costruttiva, possono esser mosse nei confronti della guida tecnica griffata Rino.

…We ca…mbiare

Ieri, infatti, è impossibile non denotare la scarsa attitudine di Gattuso a dar fiducia a coloro che stan seduti dietro le sue spalle. Nemmeno il 3-0 di Bonaventura, siglato al 56esimo, non ha spinto il tecnico calabrese a dar spazio ai vari Bakayoko, Laxalt o lo stesso Cutrone. Il primo a subentrare, sì, ma al 76esimo, con le velleità di rimonta dei clivensi già depauperate nel casualissimo 1-3 firmato dal solito Pellissier.

Fiducia

L’impressione, comunque, è che Rino pecchi di sfiducia cronica nei confronti delle proprie riserve. Che, pur non essendo fenomeni – salvo, forse, proprio Cutrone o Reina- hanno necessariamente bisogno di ambientamento, chi più – Bakayoko – chi meno – Laxalt e Castillejo.

Del resto, la stessa panchina, bisogna ammetterlo, nel biennio 2017-2018 ha subito un upgrade non indifferente. Miglioramenti che, però, come tante novità hanno bisogno di rodaggio, che, in gare come quella contro il Chievo, non può che essere più agevole. Quindi, parafrasando De Gregori, “Rino non aver paura di effettuare una sostituzione…”

 

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