Zhang e Sala tirano Elliott per la giacca: su San Siro c’è da decidere

Come se non bastasse il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, anche il neo presidente dell’Inter, Steven Zhang, ha sollecitato il Milan a lavorare insieme per definire il futuro di San Siro. Ormai, sembra una tela di Penelope: restare o non restare? Ogni volta che si vede una strada da intraprendere, ecco che arriva qualche stop o cambi societari che fanno ripartire tutto da zero. O quasi.

“Mi pare che sia più il Milan che si deve allineare”, ha spiegato qualche giorno fa il sindaco Sala, ribadendo come la “soluzione migliore” sia che “entrambe le squadre rimangano a San Siro, perché ha una storia ed evoca tanti ricordi. La via migliore è quella di rimettere a posto il Meazza“. Già, ma chi ci metterà i soldi? Il Comune di Milano è stato chiaro: c’è sia la disponibilità ad abbassare il canone d’affitto a fronte di invrestimenti sull’ammodernamento dell’impianto, sia ad allungare l’affitto. Senza togliere dal tavolo la possibilità che il diritto di superficie dello stadio venga ceduto per 99 anni ai due club, come avvenuto a Torino con la Juventus nell’operazione dell’Allianz Stadium. “Siamo aperti a tutto, anche a soluzione del genere – ha sottolineato ancora il sindaco . Prima si risolve questa situazione e meglio è, per i tifosi e per la città”.

Dal punto di vista dei bilanci delle due società, l’ideale potrebbe essere proprio la formula proposta dal Comune: investire sull’impianto in ammortamento, godere di un canone più basso e più lungo. Se poi consideriamo che Elliott non dovrebbe nutrire un progetto decennale per la proprietà del Milan, allora la soluzione migliore è già lì a portata di mano. Basta muoversi. Prima o poi.

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