PUNTO TATTICO • Esperimenti falliti: no alla difesa a 5 e Suso attaccante

Con il pareggio rimediato a Siviglia il Milan rimane aggrappato, a pari merito con l’Olympiakos, al secondo posto. Una sconfitta avrebbe potuto compromettere la qualificazione ai sedicesimi. Dopo 45′ minuti, forse, era quello che ci si aspettava.

MILAN IN PALLA CON LA DIFESA A 5 – Gattuso, sulla falsa riga del match contro il Genoa, schiera ancora la difesa a 3 ma con una variante: gli esterni Borini e Laxalt infatti, in fase difensiva, si allineno con i tre centrali. Ancora una volta però il Milan ha dimostrato di non trovarsi a proprio agio con questo schieramento tattico. Il centrocampo è sembrato il reparto più imbarazzato dove Calhanoglu, ancora una volta, non ha saputo trovare una posizione ben definita. Dulcis in fundo Suso: lo spagnolo ha confermato la sua difficoltà nel giocare in posizione centrale. Il ruolo di seconda punta lo ha penalizzato. E così, come all’andata, Giovanni Lo Celso (ex pupillo rossonero) ha trafitto la difesa milanista, incapace ancora una volta di trovare la quadratura.

SUSO ESTERNO SCATENA IL MILAN – Il secondo tempo si apre con un piglio diverso, grazie ad alcuni accorgimenti di Gattuso che torna alla difesa a 4 con Suso in posizione di esterno destro. E’ proprio dalla destra che nascono le azioni più insidiose del Milan con il portiere avversario costretto in più occasione al miracolo, sopratutto su una conclusione a giro di Suso. E’ sempre lo spagnolo, con una punizione, a trovare il pareggio che alla fine va bene ad entrambe le squadre.
Ancora una volta Gattuso non ha ricevuto risposte positive sull’utilizzo della difesa a 3, o a 5. La qualità degli esterni, vedi Suso, vedi Calhanoglu non è compatibile con le zone centrali del campo e questo il tecnico rossonero lo ha capito. Con la Juve si dovrebbe tornare al 4-4-2.

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