Romagnoli, 97′ da impazzire! Finale da delirio al Friuli. La cronaca

Dal nostro inviato allo stadio “Friuli”, Luca Feole

Alla Dacia Arena condizioni ideali per giocare: il meteo concede una tregua dopo le terribili piogge che si sono abbattute sul Friuli Venezia Giulia provocando ingenti danni. Se la temperatura in Celsius è tiepida, quella dello stadio è caldissima: sold out per questo match con gran parte dell’ex Stadio Friuli a tinte rossonere. Parte bene l’Udinese che con Pussetto costruisce qualche occasione e intorno al quarto d’ora è Lasagna con una girata nel cuore dell’area a far gridare al gol i tifosi friulani: palla fuori di poco. Risponde Suso, uno dei più vispi, con un mancino che accarezza il palo alla destra di Musso. È però l’Udinese a sfiorare più volte la rete: Steven prima e un passaggio che non trova destinatario di Fofana poi fanno rabbrividire i rossoneri. La mazzata al 35′ con Higuain costretto al cambio dopo uno scontro di gioco con Mandragora: il numero 9 sopporta inizialmente l’urto, poi si arrende chiedendo la sostituzione. Al suo posto Castillejo. Nel finale di primo tempo è Cutrone a sfiorare però il gol con un siluro di sinistro che Musso non con poche difficoltà devia in corner.

È ancora l’Udinese a partire forte a inizio ripresa. Pussetto litiga col pallone sciupando un’opportunità pazzesca da cui però guadagna solo un corner. E sugli sviluppi dell’angolo Donnarumma esce male su Samir rischiando molto, ma la retroguardia rossonera copre bene la leggerezza del 99. Al 66′ è Castillejo però a sfoderare un sinistro micidiale su cui però Musso si oppone alla grande. Il Milan prova a prendere fiducia, ma l’assenza del Pipita davanti si sente. Specie due minuti dopo, quando Castillejo galoppa verso la porta resistendo a due falli, mette in mezzo per l’accorrente Suso che, solissimo ad altezza dischetto, si divora il gol del vantaggio sparando alto. Da quel momento la partita si addormenta, complice la stanchezza, e un pizzico di astuzia da parte dei bianconeri che, comunque, cercano in più occasioni l’imbucata in velocità. Ma il 23enne di Malaga non molla e continua a provarci: per due volte il suo mancino impensierisce Musso, soprattutto il secondo tiro al 78′ quasi a botta sicura, che si spegne tra le braccia del portiere.

Negli ultimi 10 minuti trottola di cambi e stanchezza che fa da padrona. Lasagna però allo scoccare dell’85’ riesce dopo un rimpallo a entrare in area: Donnarumma è bravissimo a chiudere lo specchio sul piazzato basso dell’azzurro. È il preludio a un finale zeppo di emozioni 5 minuti di recupero, Nuytink viene espulso (tantissime le proteste dei padroni di casa) per un fallo tattico a centrocampo. Ma l’errore di Opoku ha dell’incredibile: a pochi secondi dallo scadere perde palla sulla trequarti friulana e da lì nasce il contropiede del vantaggio. Una palla in area che sembra nessuno voglia calciare, tanti passaggi che sembrano consegne di responsabilità, fino alla fucilata di Romagnoli. La curva impazzisce, il guardalinee però alza la bandierina. Attimi di ansia, fino alla conferma del Var: è gol! Gattuso cosi trova una vittoria a Udine che mancava da settembre 2015 (gli ultimi due incontri in Friuli una vittoria per i bianconeri e un pareggio per 1-1) e resta al quarto posto oltre alla nota lieta di aver tenuto la porta inviolata.

DI LUCA FEOLE, DALLO STADIO “FRIULI”

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