Tre buoni motivi per dare la fascia di capitano a Donnarumma

Biglia, Bonaventura, Romagnoli. Tre leader, tre senatori, tre capitani del Milan di Rino Gattuso. Chiaro, regolamento impone che la fascia vada sul braccio di uno soltanto – nel qual caso su quello del buon Alessio – ma questo terzetto, da un anno a questa parte,  è l’anima del Milan, sia tecnicamente che caratterialmente. Ora, però, alla vigilia dell’importante sfida-Champions di Roma con la Lazio, il Diavolo si riscopre privo dei tre, costretti – chi più, chi meno – ai box. Ed, allora, considerando la concomitante assenza di Gonzalo Higuain, la domanda, squisitamente stucchevole, riguarda chi si farà carico dell’onore e dell’onere di prendere in mano la squadra. E, sul braccio, la fascia. Il cui nome risponde a quello di Gianluigi Donnarumma.

Un nome, quasi una provocazione

Il passato recente, ovviamente, impone una serie di dubbi. Primo fra tutti quello di un popolo, quello rossonero, ancora scottato dalla burrasca che fu la trattativa per il rinnovo del contratto del numero 99. Una telenovela che ha sancito un’incrinatura del rapporto fra il portiere e la tifoseria che, forse, mai potrà essere completamente sanata. Eppure, oggi, ci sono tre buoni motivi per considerare la possibilità che la fascia di Romagnoli, vista l’assenza di quest’ultimo per le prossime 3-4 settimane, vada sul braccio di Gigio.

1 – Unico, o quasi

La prima motivazione riguarda la quasi unicità momentanea di Donnarumma fra gli arruolabili rossoneri. Le assenze di Romagnoli, Higuain, Biglia e Bonaventura rendono il classe ’99, insieme a Suso, il giocatore tecnicamente più importante di quelli che, a Roma, potranno scendere in campo. Certo, nella storia del calcio accade spesso che il capitano non sia il giocatore più dotato della squadra, ma la situazione oggi vissuta dal Milan impone che il binomio Donnarumma-capitano risulti più in voga che mai.

2 – Confronto

Alla considerazione sopra-esposta, ne consegue un’altra immediata. Vien facile pensare che, dalla Lazio sino al rientro di Romagnoli, la fascia sia assegnata a Zapata o Abate, come già successo in passaggio. Giocatori, aldilà delle ironie social, da tempo rossoneri e, sebbene silenziosamente, importanti negli equilibri della compagine di Gattuso. Va da pensare, però, che il confronto fra “colleghi di fascia” di altre big, Icardi, Chiellini, Hamsik e De Rossi, risulti un pò contestualmente ed oggettivamente impietoso. Vedere Donnarumma quel pezzetto di stoffa con la C appuntato, in un certo senso, potrebbe aver un significato figurativamente importante. E, in fondo, non solo per gli avversari.

3 – Responsabilizzazione

L’ultimo motivo per cui quest’editoriale sostiene la “candidatura” di Donnarumma a capitano, seppur in pectore, è che portare un simile vessillo potrebbe definitivamente svezzare – emotivamente – il numero 99, un pò schiacciato dalle logiche pressioni, rossonere e tricolori, dalla firma sul contratto da 6 milioni di euro in poi. Anche ricordando, in fine, che nel turbinio di voci che fecero da sfondo a quell’estate si ipotizzò anche della voglia, di Gigio, si accoglierla quella fascia. Che ora, per necessità e per virtù, potrebbe effettivamente finire su quel braccio.

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