Bakayoko da applausi. Fisico e muscoli per ogni battaglia rossonera

Una sorpresa. Potrebbe terminare qui l’analisi della prima parte di stagione del rossonero Bakayoko. Un’esplosione inaspettata, ma di quelle più che piacevoli. Gattuso, dopo aver perso Biglia per infortunio, non ha mai avuto dubbi. Spazio a Bakayoko. Lo stesso che aveva deluso nelle prime apparizioni, mostrandosi indeciso, poco efficace, addirittura dannoso. Con fiducia, lavoro, collaborazione coi compagni, oggi – neanche tre mesi dopo – analizziamo un francese rinato, il migliore in campo (sempre e comunque). Ebbene sì, la sua prima da numero uno tra le fila rossonere risale alla gara contro la Juventus. Dopodiché, da lì non si è più mosso.

FISICITÀ A CENTROCAMPO – Un giocatore di quelli che la tecnica la sfoggiano poco, quanto basta e quando serve. Prevale il fisico, lo stacco aereo, la grinta, la corsa, quella fisicità che incute una leggera paura agli avversari. Ieri pomeriggio, inutile dirlo, Bakayoko è stato il migliore in campo. Anche contro il Parma ha saputo bilanciare la giusta dose di ripiego difensivo a vari squilli là davanti, giusto per far sentire la presenza anche nelle zone più alte del campo.

RINASCITA – Stiamo parlando di un giocatore rinato, e si vede. Si nota la voglia e la determinazione di cancellare quello che è stato. Quegli errori a Napoli, il commento di Gattuso e la panchina. Non esiste più nulla: il suo posto in panchina è ormai vuoto, Gattuso ne elogia le qualità in ogni occasione e il pubblico sta iniziando a condurlo tra i pupilli. Un giocatore semplice, probabilmente ancora non al top, ma già essenziale.

GATTUSO DOCET – Inevitabile, non citare il lavoro di Gattuso. Bakayoko vale come esempio di necessità di coinvolgere ogni componente della rosa, senza abbandonare nessuno al proprio destino. L’ha detto subito il mister, ad inizio stagione, “saranno tutti fondamentali“. Così è stato. Il lavoro e la dedizione nei confronti di tutti, si sta vedendo proprio ora. In un momento di emergenza infortuni la squadra sta al passo, proteggendo la propria posizione proprio lì, quasi in Champions League. L’esplosione di Bakayoko è il prodotto di un lavoro da grande tecnico, prima di tutto condottiero.

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