CorSera, Montella: “Con 20 milioni, nessuno meglio di Kalinic. Su Bonucci…”

Dopo un lungo periodo di silenzio, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera Vincenzo Montella, ripercorrendo le varie tappe del suo percorso sulla panchina del Milan: “Ho letto che già prima dell’inizio della seconda stagione non c’era fiducia nei miei confronti. Mi è dispiaciuto salutare il Milan perché il mio lavoro è stato incompiuto. Sarebbero servite più pazienza ed esperienza. Sentivo di poter crescere insieme alla squadra, non mi è stato dato il tempo. È stata sbagliata la comunicazione sin dall’estate, creando aspettative altissime sulla squadra. Avrei dovuto tenere un profilo più basso ma è difficile mettersi in contrasto con le direttive della società. Erano arrivati 11 giocatori nuovi e sarebbe servito del tempo per assemblarli. Invece anch’io ho assecondato i proclami di scudetto dei dirigenti. Razionalmente sarebbe stato giusto lasciare dopo il primo anno durante il quale vinsi la Supercoppa”.

Sul mercato:Se ho condiviso l’acquisto di tutti i nuovi arrivi? Diciamo che ci siamo confrontati su alcuni. Altri li ho trovati ad affare concluso. Su Bonucci per esempio ho forzato io per il suo ingaggio. Arrivammo alla fine della sessione di mercato con poche risorse a disposizione per reperire il regista e l’attaccante. Vero è che fummo vicini a Morata e Batshuayi ma poi con 20 milioni di budget era difficile comprare un centravanti più forte di Kalinic. La fascia da capitano a Bonucci? Gliel’aveva promessa la società che intendeva puntare su un giocatore del nuovo corso. Al telefono gli dissi che si poteva essere capitani anche senza fascia”.

Sull’attacco di Gattuso per la scarsa condizione fisica: “Quest’accusa mi tocca profondamente. Nella gara a Benevento, la prima del mio successore, i giocatori corsero più degli avversari. Si fa confusione fra distanza percorsa e intensità. Sfido chi ha messo in dubbio il mio lavoro a un confronto pubblico. Ho allenato in A per 5-6 anni e penso di avere più esperienza di chi ha fatto certe affermazioni. Gattuso? Non mi ha chiamato, ma mi feci vivo io dopo quelle dichiarazioni per digli che stava sbagliando e che aveva esagerato”.

 

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