Infortuni, modulo, Higuain: pro e contro su Gattuso dopo Frosinone. L’analisi

Il 2018 finisce male per il Milan, e rischia di finire malissimo per Gennaro Gattuso. Lo 0-0 a Frosinone pone il tecnico rossonero in una situazione ancora più complicata, e secondo molti il suo esonero si avvicina inesorabilmente. 

Quella odierna, purtroppo, è stata una gara fotocopia delle ultime: prova scialba, a tratti snervante per quanto brutta. Bravo Donnarumma, che ha più volte salvato i suoi, male l’attacco, in bianco per il quarto match consecutivo, record negativo che mancava dal lontano 1984.

Comunque, anche se i tifosi del Milan sono inconsolabili e arrabbiati, proviamo a individuare i (pochi) PRO e i CONTRO relativi a Gennaro Gattuso in base alla giornata odierna.

PRO

  • Gli infortuni: il Milan è ancora decimato, con anche Suso rimasto ai box per la trasferta nel Lazio. Gattuso ha dovuto reinventare la squadra ancora una volta, certamente più complicato di quanto si possa immaginare, specialmente in un momento del genere;
  • Donnarumma: oggi Gigio è stato autore di tre interventi miracolosi. Se non ha perso fiducia è anche merito di Gattuso, che lo ha sostenuto sin da quando ha preso tra le mani il timone rossonero.
  • Higuain: il Pipita è una forma di attenuante per Gattuso. Non è colpa del tecnico se il suo giocatore potenzialmente migliore sia anche un po’ troppo egoista, rendendo sterili anche quei pochi tentativi offensivi creati.

CONTRO

  • Al netto degli infortuni, Gattuso ha comunque esagerato con i cambi del modulo, incentivando la confusione già molto forte. Ringhio, infatti, è ripartito dal 4-3-3, con Cutrone largo a sinistra, e ha provato anche a cambiare, passando al 4-3-1-2 (Castillejo dietro Cutrone e Higuain) e al 3-4-1-2 nell’ultimo spezzone di partita.
  • Il gioco. Anche oggi, a parte in avvio di gara, il Milan non è riuscito a dare un tocco di personalità alla partita, mostrando gravi difetti di carattere e di qualità, oltre che l’incapacità di lasciare il segno.
  • Higuain: è un contro, oltre che essere un pro. Se l’argentino non si è incastrato nel tessuto della squadra è perché forse un vero tessuto non c’è. Se non si crea un gruppo forte, non si genera neppure un gioco di squadra credibile, in cui i singoli possano identificarsi ed esprimersi al meglio.
Impostazioni privacy