All’inferno e ritorno. Nel bene o nel male un 2018 sotto il segno di Donnarumma

Polemiche, errori incredibili, prodezze da fenomeno, ma soprattutto discontinuità. Si può racchiudere in queste poche parole il 2018 di Gigio Donnarumma che conclude il suo anno contraddittorio con un altro miracolo che permette al Milan di chiudere il girone d’andata con una vittoria fondamentale per la corsa alla prossima Champions League. Il giovane portiere rossonero ha vissuto davvero un anno pieno di alti e bassi con momenti di picchi altissimi, ma anche cadute fragorose che purtroppo all’età di 19 anni non possono che far male e stenderti, rendendoti ancora più complicata la risalita. In tutto questo, però, è sempre bene ricordare che il ragazzo non è ancora ventenne e già può contare più di 100 presenze in Serie A ed è alla sua quarta stagione da titolare nel Milan. Numeri impressionanti considerata la sua giovane età, ma che spesso fanno dimenticare quanti margini di crescita possa avere ancora l’estremo difensore rossonero e soprattutto come spesso si esageri con le critiche verso un ragazzo che deve anche poter sbagliare per poter maturare e diventare nel tempo sempre più forte e completo.

Il suo 2018 si è aperto con la notizia dell’acquisto di Reina da parte della vecchia proprietà rossonera. Una notizia che, anche solo inconsciamente, gli ha messo tanta pressione addosso e ha fatto pensare ai più che la sua storia in rossonero sarebbe finita da lì a breve. E, molto probabilmente, così sarebbe stato se in estate fosse arrivata l’offerta giusta. Il mercato invece ha solo prodotto un nulla di fatto e Gigio è rimasto in rossonero. Probabilmente anche le sue prestazioni altalenanti nel corso della seconda parte della scorsa stagione hanno inciso molto sulla mancanza di offerte recapitate al suo procuratore Mino Raiola. Il 2017/2018 per Donnarumma, infatti, è stata sicuramente la stagione peggiore della sua giovane carriera. A parte il miracolo incredibile su Milik in un Milan-Napoli di inizio aprile e qualche altra buona prestazione (semifinale di ritorno di Coppa Italia contro la Lazio per esempio), infatti, il 99 rossonero è stato protagonista di diverse prestazioni incolore, una su tutte, purtroppo, nella finale di Coppa Italia contro la Juventus dove due sue errori grossolani hanno dato il là all’umiliazione subita dai rossoneri. Poi l’errore di Bergamo sul gol del pareggio dell’Atalanta ha solo confermato il suo finale di stagione da incubo che ha fatto crescere la rabbia di tanti tifosi rossoneri, già pronti a crocifiggerlo e a volere la sua testa.

Dopo un’estate di calma piatta la stagione non si è aperta nel migliore dei modi. Contro Napoli, Atalanta e Cagliari alcune sue leggerezze hanno contribuito o rischiato di contribuire alla non vittoria della squadra, ma è soprattutto contro l’Inter che la sua stagione ha rischiato di prendere davvero una piega disgraziata. Un’indecisione in uscita, come spesso gli accade, ha permesso ad Icardi di regalare ai suoi la vittoria nel derby al 91′ e apriti cielo. Sono tornate le critiche aspre, il volere immediatamente la testa di Gigio a favore di Reina ed è tornata a circolare con veemenza l’etichetta di sopravvalutato soprattutto in base al suo lauto stipendio annuale. Eppure da lì in poi Donnarumma non ha sbagliato un colpo, anzi. Contro Genoa, Lazio, Torino, Frosinone, fino ad arrivare a ieri contro la Spal si è esibito in alcuni interventi pazzeschi, miracoli impressionanti che hanno ancora una volta dimostrato le doti incredibili del ragazzo. Ci sono alcuni aspetti su cui c’è da lavorare per migliorare: le sue uscite mettono troppo spesso i brividi ai tifosi rossoneri, ma anche ai suoi compagni di squadra e la gestione della retroguardia non è ancora delle migliori, ma l’età è dalla sua ed il Milan deve soltanto cercare di proteggere quello che ha tutti gli effetti resta un patrimonio importantissimo della società.

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