Verso Milan-Torino, Gattuso: “Non penso al terzo posto. Paquetá? Arriverà domani, ma ora non voglio esprimermi”

In una fredda giornata di sole di dicembre, a Milanello è andata in onda la conferenza stampa di Rino Gattuso in vista del match di domani sera contro il Torino di Walter Mazzarri. L’inizio era già scritto, un bellissimo cordoglio a Gigi Radice, scomparso nella giornata di ieri: “Il primo pensiero va a mister Radice. È venuto a mancare una grande persona, un grande uomo di sport. Condoglianze a tutta la sua famiglia. Abbiamo tutti perso un grandissimo uomo, volevo ricordarlo così”.

Il Torino? Gattuso ha dichiarato: “Domani affrontiamo un Torino con qualità che ci possono mettere in difficoltà, poi hanno 5 interpreti che fanno paura e sono forti fisicamente. In più abbiamo il problema dei centimetri, lasciamo qualcosa sui calci piazzati in cui loro sono molto forti. Serve attenzione in tutto, cerchiamo di non subire troppo il Toro”.

La conferenza è, poi, continuata con domande legate alla disposizione in campo dei suoi giocatori, del terzo posto e di Paquetá, prossimo acquisto del Milan targato Leonardo. “Coppia Higuain-Cutrone? Ci proviamo, facciamo di tutto per metterli insieme. Non è un problema di quanti uomini usiamo davanti, il nostro focus deve stare sull’equilibrio e tenere bene il campo. L’importante è sapere come muoverci”.

Come già annunciato prima, l’allenatore rossonero ha anche affrontato il tema riguardante il terzo posto in campionato, in seguito alla sconfitta dell’Inter allo Stadium per 1-0. “Non ci penso, ma quando c’è disponibilità, voglia e tranquillità può succedere di tutto nel calcio. Dopo il periodo di soli infortuni ho visto un’aria diversa nei giocatori, degli occhi diversi. Ci siamo ricompattati molto di più”.

L’arrivo di Paquetá? Gattuso ha rinviato il suo pensiero al momento dell’ufficialità, dribblando tutte le domande dei giornalisti: “Lucas arriverà domani, starà con noi e farà dei test e poi sarà nostro dai primi di gennaio. Viene a vedere la città, la futura casa, parlerò di lui quando sarà ufficiale”.

Ultimo argomento, ma non meno importante è quello sul riscatto di Bakayoko, trattato così dall’ex numero 8 del Diavolo: “Non faccio il contabile, la società sa i giocatori che mi piacciono. Devono essere funzionali a ciò che mettiamo in campo. Per riscattare Bakayoko ci vogliono soldi importanti, ma non ci penso. Ho la testa su come metterlo in campo e farlo andare meglio. Quando ci sediamo poi la dirigenza sa verso che strada andare”.

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