Milan-Torino, la Champions passa dalla difesa

Siamo giunti alla 15esima giornata di campionato e il Milan si appresta ad affrontare il Torino, in modo da sfruttare un possibile stop dell’Inter ed avvicinarsi ad un terzo posto che avrebbe dell’incredibile, soprattutto se paragonato alle prospettive di pochi mesi fa. Per raggiungere questa importante tappa, il Milan si servirà nuovamente di Gonzalo Higuain e di un centrocampo ritrovato seppur decimato dalle assenze, con Bakayoko e Kessiè in grande spolvero.

Anche la difesa non ha sfigurato nelle ultime uscite, con le prestazioni di Rodriguez, Abate e Zapata che hanno sorpreso in positivo anche il tifoso più ottimista. Purtroppo, un neo che rimane costante nel percorso rossonero continua ad essere quello dei gol subiti (18), i quali sono arrivati nonostante prestazioni solide e convincenti del reparto arretrato. Contro il Parma, la linea difensiva era riuscita ad arginare in modo intelligente le sortite offensive di Gervinho, sottovalutando però l’imponente presenza fisica dei crociati in area, che hanno trovato il gol con Roberto Inglese. Ogni partita sembra essere quella giusta per portare a casa il primo clean sheet stagionale, ma per un motivo o per un altro Donnarumma è sempre costretto a raccogliere la palla dal fondo della rete.

Disattenzioni (o sfortune) che sono costate care ai rossoneri soprattutto ad inizio campionato, coi pareggi di Cagliari ed Empoli che avrebbero potuto tramutarsi in vittorie. Domenica invece ci attende un Torino con un potenziale di fuoco offensivo importante ma che ha dimostrato di avere lacune e mancanze di concentrazione decisive nei momenti caldi. Certo, i gol realizzati dai granata in trasferta sono sicuramente maggiori rispetto a quelli tra le mura amiche e minori sono quelli subiti, ma ad attenderli ci sarà un S. Siro incandescente pronto a supportare i suoi beniamini. Motivo per cui questa potrebbe essere davvero la svolta definitiva per il reparto arretrato, non tanto per l’avversario in questione quanto per le motivazioni con cui il Milan arriva al match.

La Champions passa anche per questi dettagli, in grado di fare la differenza sul lungo percorso. Chissà se anche il raggiungimento di un obiettivo inedito come questo – perlopiù senza la presenza dei titolari Romagnoli e Musacchio- non possa contribuire a rafforzare le certezze che – ad oggi-sembrano sopperire alle debolezze.

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