Mercato Milan, parola d’ordine: sforbiciare

Il Milan è costretto a tagliare. Comunque andrà a finire il contenzioso aperto con l’Uefa sul Fair Play Finanziario, la società rossonera si trova di fronte alla necessità di mantenere un equilibrio di bilancio. E così, al di là di un eventuale ricorso al Tas per allungare i tempi di raggiungimento del pareggio, al momento fissato alla stagione 2020/2021.

L’uscita dall’Europa League, inoltre, non aiuta al raggiungimento dell’obiettivo. Dal canto suo, Ivan Gazidis, proverà subito a muovere i suoi contatti per stringere nuovi partnership con l’obiettivo di alzare sensibilmente i ricavi commerciali.

Ma è sul mercato che si giocherà la partita più delicata, visto che la necessità di raggiungere il quarto posto ed entrare in Champions League è essenziale. Gli innesti dovranno essere funzionali e alla portata di bilancio. Con il Chelsea c’è aperto il canale per arrivare a Fabregas, ma ci sarà in ballo anche il riscatto di Bakayoko, fissato a 35 milioni e, quindi, fuori portata. Per non parlare di Higuain, che andrà riscattato a 36 milioni (più 9 milioni e mezzo di stipendio annuale), e Kessie, il quale è già nel budget per l’obbligatorietà di rilevare il cartellino a giugno a 28 milioni. In questo quadro qualcuno dovrà essere sacrificato e l’indiziato è Calhanoglu, almeno per recuperare i 20 milioni spesi un anno e mezzo fa rilevando il cartellino dal Bayer Leverkusen. Occhio anche a Donnarumma e Suso, che farebbero plusvalenze importanti.

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