PUNTO TATTICO/ Dilemma Calhanoglu. Gattuso cambia di nuovo, ma il suo Milan è impietoso

Dopo Olympiacos, Bologna, Fiorentina, il Milan registra un altro passo falso e si ferma anche a Frosinone dove non va oltre lo zero a zero. Dal 4-3-3 al 3-4-1-2, fino al 3-4-3; Gattuso le prova tutto, ma alla fine deve arrendersi. Il suo Milan, spesso impacciato e poco conclusivo, non ha più un perchè e condanna il suo allenatore ad un esonero che è sempre più vicino.

ATTACCO, NUMERI PIETOSI – Il Milan non segna nei primi 45′ minuti dal 31 ottobre,  negli ultimi due mesi ha segnato solo due gol; due dati che, per una squadra in lotta per la Champions, sono raccapriccianti. Gattuso ieri, per la seconda volta consecutiva, è tornato alle origini, riproponendo il 4-3-3 con Higuain unico terminale offensivo. Se non fosse stato per Donnarumma che con diversi interventi decisivi adesso staremo a parlare di un’altra clamorosa sconfitta. Da segnalare, unica nota positiva, la buona regia a centrocampo di Bakayoko, non aiutato per nulla dal compagno Calhanoglu, impalpabile e pasticcione. Da segnalare come nota stonata anche il solito Higuian che dopo il rigore sbagliato contro la Juventus non trova più pace.

GATTUSO HA PERSO LA BUSSOLA – Sotto inchiesta anche Gattuso che ieri, nel corso della partita, ha cambiato più moduli: dal 4-3-3 con Calhanoglu a centrocampo e Castillejo a destra, al 3-4-1-2 con lo spagnolo dietro le punte, fino al 3-4-3 con Conti e Laxalt sulle fasce. Tre moduli che non hanno cambiato l’inerzia del match. Il suo Milan, a tratti impietoso, non è riuscito per la terza partita consecutiva a trovare la via del gol. Adesso la Spal, poi la società potrebbe decidere di cambiare condottiero.


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